Cultura | 24 novembre 2022, 09:00

Chi era Amelia Earhart?

24 luglio 1897, nasce la pioniera del volo che porta l'emancipazione femminile al di sopra delle nuvole; possiate incuriosirvi per il suo coraggio e ricordarla nella storia come la prima donna che sorvolò in solitaria l'Oceano Atlantico ai comandi di un Lockheed Vega nel 1932

Amelia Earhart

Amelia Earhart

Amelia Earhart nasce nel 1897 ad Atchison, nel Kansas, in una famiglia benestante, ma trascorre gran parte della sua infanzia e della giovinezza spostandosi in varie città degli Stati Uniti e del Canada, in seguito alle traversie economiche e personali dei genitori.

Ricordata tutt'oggi come eroina americana, nonché come uno dei più capaci e celebrati aviatori del mondo, è un esempio di coraggio e spirito d'avventura tutto al femminile. Trascorre la giovinezza spostandosi tra Kansas e Iowa, e a 19 anni frequenta la Ogontz School di Filadelfia in Pennsylvania che lascia però due anni più tardi per raggiungere la sorella Muriel in Canada. Qui frequenta un corso di primo soccorso presso la Croce Rossa mettendosi in lista presso lo Spadina Military Hospital di Toronto. Lo scopo è quello di offrire soccorso ai soldati feriti nel corso del primo conflitto mondiale. Amelia Earhart approfondirà gli studi alla Columbia University di New York, frequentando una scuola per infermieri.

Imparerà a volare diversi anni dopo, prendendo l'aviazione come un hobby, spesso accettando ogni tipo di lavoro per mantenersi alle costose lezioni.

Il 28 dicembre 1920, a Long Beach, compie il suo primo volo come passeggera. Un’esperienza che avrebbe per sempre cambiato la sua vita: «Quando raggiunsi la quota di due o trecento piedi, seppi che dovevo volare». Amelia si diede da fare con vari lavori per raccogliere la somma necessaria alle lezioni di volo che le verranno impartite da Anita Snook, un’altra pioniera dell’aereonautica, e il 15 maggio 1923 divenne la sedicesima donna al mondo a conseguire il brevetto di pilota.

La svolta nella sua carriera di aviatrice arriva però solo nel 1928, un anno dopo la prima trasvolata atlantica in solitaria di Charles Lindbergh. Amelia, con Wilmer Sturz e Louis Gordon, a bordo di un Fokker, è la prima donna ad attraversare l’Atlantico. In questa trasvolata il suo ruolo era stato secondario, come lei stessa riconobbe: «Wilmer pilotò per quasi tutto il tempo. Io ero solo un bagaglio, venni trasportata come un sacco di patate». L’impresa fece comunque di Amelia un’eroina nazionale, la nuova “Regina dell’aria”. 

Nel 1930 aderisce allo Zonta Club, una delle prime associazioni di emancipazione femminile; 1931 sposa George Putnam, scrittore ed editore e organizzatore delle prime imprese della stessa Amelia. L’anno seguente Amelia riesce a concretizzare, finalmente, il sogno di essere la prima donna ad attraversare in volo l’Atlantico in solitaria. Il 20 maggio parte da Harbour Grace, a Terranova, ai comandi di un Lockheed Vega e, dopo un volo di quasi quindici ore, atterra a Culmore, in Irlanda del Nord. L’impresa la consacra definitivamente come la più nota eroina della fase pionieristica della storia dell’aviazione. Amelia riceve, tra gli altri riconoscimenti, la Legion d’Onore e la Distiguished Flying Cross dal Congresso degli Stati Uniti.

 Credit:ultimavoce.it

La donna diviene inoltre disegnatrice di moda studiando un capo particolare d'abbigliamento: la mise di volo per le donne aviatrici. Disegna infatti nel 1932 (lo stesso anno della trasvolata), per la Ninety-Nines, un capo di abbigliamento particolare costituito da pantaloni morbidi, corredati da cerniere e grosse tasche. Il suo impegno "per la donna che svolge una vita attiva" non si esaurisce al vestiario ma si rivolge a uno sforzo per aprire la strada dell'aviazione anche alle donne. Amelia Earhart offre altri assaggi di avventura con i voli che effettua ne1 1935: da Honolulu a Oakland (California) tra l'11 e il 12 gennaio, da Los Angeles a Mexico City il 19 e il 20 aprile, infine da Mexico City a Newark (New Jersey). 

Dopo aver compiuto altri voli in solitaria Amelia Earhart si dedica alla pianificazione di una nuova grande impresa, la circumnavigazione aerea del globo seguendo la rotta equatoriale, la più lunga.

L’aereo prescelto è un bimotore Lockheed Electra e Fred Noonan avrebbe dovuto accompagnarla come navigatore. Amelia e Fred decollano da Miami il 1 giugno 1937 facendo rotta verso est. Dopo varie tappe in Sud America, Africa, India e Indocina, arrivano a Lae, in Nuova Guinea, il 29 dello stesso mese. Avevano percorso circa 35000 chilometri e avrebbero dovuto ora affrontare l’ultimo balzo attraverso l’Oceano Pacifico. Il 2 giugno decollano da Lae alla volta di Howland Island – a oltre 4000 chilometri – dove avrebbero dovuto fare tappa.

Le tracce del Lockheed Electra si perdono però circa 1000 chilometri dopo Lae e nonostante una mobilitazione senza precedenti di navi e aerei di soccorso, Amelia e Fred Noonan non vennero mai ritrovati.

Sulle cause e il luogo dell’incidente, sono state avanzate numerose ipotesi, alcune decisamente fantasiose. Si pensò persino che, costretti ad un atterraggio di emergenza, la Earhart e Noonan fossero stati catturati e giustiziati come spie dai Giapponesi, oppure che Amelia avesse fatto volontariamente perdere le proprie tracce, rifacendosi una vita altrove.

In realtà la causa del disastro fu con ogni probabilità un guasto meccanico o l’esaurimento imprevisto del carburante per un calcolo di navigazione errato.

Il mistero della tragica scomparsa ha del resto contribuito ad alimentare il la figura  di Amelia Earhart, facendone, soprattutto negli Stati Uniti, non solo un’eroina dell’aviazione ma un’icona del femminismo. Su di lei sono stati scritti centinaia di articoli e libri, che si aggiungono a quelli di cui lei stessa fu autrice, come 20 Hrs, 40 Min, sulla prima trasvolata atlantica, The fun of it e Last Flight, (pubblicato postumo dal marito) che raccoglie i diari dell’ultimo volo. 

Nel 2009 è stato realizzato un film biografico sulla sua vita dal titolo "Amelia", con Richard Gere e Hilary Swank nel ruolo dell'aviatrice.

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