I rappresentanti delle istituzioni civili e militari, i cappellani ospedalieri, i medici e gli operatori sanitari, i responsabili di Associazioni Sociosanitarie, che hanno prestato servizio durante la pandemia del covid-19, si sono recati pellegrini ad Assisi per la festa di San Francesco patrono d'Italia. Io ho portato nel cuore la mia regione, la Valle d'Aosta, l'Associazione Italiana di Pastorale Sanitaria-AIPaS che si appresta al suo XXXVIIesimo Congresso nazionale e il Forum Nazionale delle Associazioni Sociosanitarie.
I vespri di Santa Maria degli Angeli sono stati presieduti da Mons. Redaelli, responsabile CEI per carità e salute. Accanto a lui, da dx i Monsignori Savino, Zuppi, Betori, Sorrentino, Baturi
Tutti insieme abbiamo assistito alla benedizione dell'olio impartita dal Cardinale Matteo Maria Zuppi che presiedeva l'Eucaristia, per riaccendere la Lampada votiva dei comuni d'Italia. Che questa luce possa ardere presso la tomba del poverello di Assisi come segno di fede, di gratitudine e di intercessione, per quanti hanno perso la vita durante la pandemia del covid-19.
Il Presidente Mattarella una volta ricevuta la fiammella dalle mani del Cardinale Zuppi, Presidente della CEI, ha detto: "A nome del popolo italiano rinnovo a te frate Francesco l'offerta dell'olio, riaccendendo la lampada votiva con questo simbolico gesto esprimo l'amore che tutti gli italiani hanno per te e imploro la tua costante protezione.
Vigila, Francesco, fratello santo, sul nostro popolo, illumina i governanti, veglia sulle sorti dell'Italia. Rafforza i vincoli di unità, solidarietà, fraternità, benedici tutti i lavoratori, dona loro e a tutte le famiglie prosperità e pace.
Fa che il popolo italiano, fedele alle radici cristiane, vivendo in comunione e fraternità, concorra con l'Europa al progresso dell'umanità, per il bene e la pace di tutti".
Da sn il vice presidente AIPaS, Don Giovanni Battista Naletto, il Cardinale Matteo Maria Zuppi e Don Isidoro Mercuri Giovinazzo, presidente AIPaS
Si è trattato di un momento emozionante, tanti cuori oranti in una cornice di sacralità e bellezza. Da parte mia ho portato sull'altare tutti i malati e i curanti che nel mio ministero ho incontrato in questi anni, unitamente alle famiglie che hanno perduto un loro caro. Abbiamo concluso con una preghiera accorata di richiesta di pace per il mondo.
Il Cardinale Zuppi ha pregato perché “il lupo terribile della guerra sia addomesticato e facciamo nostro l’accorato appello di Papa Francesco indirizzato certo ai due presidenti coinvolti direttamente, ma anche a quanti possono aiutare a trovare la via del dialogo e le garanzie di una pace giusta. Affidiamo l’Italia all’intercessione del nostro Patrono. Sostenga san Francesco, in un momento così decisivo, l’amore politico e di servizio alla casa comune, perché nella necessaria diversità tutti concorrano all’interesse nazionale, indispensabile per rafforzare le istituzioni senza le quali nessun piano può essere realizzato”.