Cronaca | 23 novembre 2022, 15:58

Aosta e San Giorgio Morgeto piangono Salvatore Raso

Conosciuto e stimato da tutta la comunità 'Sangiorgese' di Aosta e in Calabria, sabato 19 novembre è spirato l'ottuagenario Salvatore Raso

Aosta e San Giorgio Morgeto piangono Salvatore Raso

Sguardo ironico e penetrante, un uomo d'altri tempi, di poche ma sagge parole, sempre pronto ad aiutare il prossimo, l'innata propensione a possedere una mente sempre libera, non giudicante e "aggiornata" con i tempi; esemplare padre di famiglia (suo figlio, Michele Raso, fisioterapista e osteopata molto conosciuto in Aosta inizialmente nell'ambito dello sport calcistico - anni '90 - e ora conosciuto per le sue doti di "mani d'oro") ci ha lasciato sabato 19 novembre all'alba.

Noi della redazione lo ricordiamo così.

Meglio di noi , la sua tanto amata nipote Elisa Raso, residente ad Aosta ma sempre stata in contatto con il suo nonno da che muoveva i primi passi, come se le distanze geografiche fra loro non fossero mai esistite, ricorda con questa lettera chi era e cosa Salvatore lascia a tutti noi.

"Nonnino mio..

Pensando a te, un turbinio di ricordi e di emozioni affiora nella mia mente. Mi hai regalato i migliori anni della mia vita, mostrandoti sempre presente con la tua delicatezza ed il tuo sano umorismo in ogni istante della mia vita.

Sei stato da sempre il mio più grande ammiratore, e, come sostenitore di ogni mia scelta, ti sei sempre mostrato orgoglioso e soddisfatto dei miei piccoli traguardi e soprattutto del mio percorso come persona. È stato e sarà sempre un grande onore per me renderti fiero della piccola donna che sono, del mio essere.

Mi hai insegnato tante cose in questa vita, ed è per questo che ti considero il miglior Maestro che io potessi avere.

Mi hai insegnato l’amore per il prossimo e l’amore verso sé stessi, l’importanza di aiutarsi e prendersi cura di sé stessi e degli altri: tu ti sei sempre preso cura di me come se fossi un piccolo fiore, il tuo, ed io nel mio piccolo spero di aver fatto altrettanto per te.

Da una semplice telefonata eri in grado di comprendere il mio umore e la mia salute e ti sei sempre rassicurato che mi volessi del bene e che mi prendessi cura di me.

Mi hai insegnato l’amore per la natura e l’arte della terra, la terra da lavorare e la terra delle nostre origini: non dimenticherò mai le nostre lunghe giornate in campagna, tra un millepiedi e qualche ragnetto, a raccogliere ciò che con tanto amore, cura e dedizione tu avevi seminato per la nostra famiglia.

La terra è stata per te VITA, e in quanto tale è stata sacrifici, dedizione e amore.

Mi hai insegnato la bellezza delle mie origini, rendendomi orgogliosa del mio sangue, di questo piccolo paese, San Giorgio Morgeto, che ha dato tanto a te e altrettanto a me, delle sue strade, dei suoi colori e profumi, del suo vento e della sua musica, la tarantella.

Amavi vedermi ballare, da quando avevo ancora il pannolino ad oggi, sulle note della tua chitarra o sulle tue melodie quando cantavi 'Tutti mi dinnu ca lu mari è fundu, ma pe' l'amuri tua lu passu e vegnu'.

Mi hai insegnato il piacere dell’attesa e l’attesa del piacere, ogni volta che impazientemente aspettavo il tuo famoso pacco 'da giù', con tanto di arance e limoni, olio, peperoncini, cioccolato fondente (rigorosamente 85%), la tua buonissima e saporitissima focaccia e, di inverno, qualche caramella Halls 'che fa bene alla gola'.

Mi hai insegnato il piacere di ascoltare: non vedevo l’ora arrivasse il nostro momento della giornata in cui finalmente mi raccontavi un po’ di te, della tua vita, dei tuoi ricordi di infanzia o degli anni da militare, delle tue sofferenze, che spesso hai confidato solo a me, semplicemente di te.

Ti scusavi sempre per dilungarti nel raccontare, ma sai nonno, è stato il miglior tempo che potessi vivere e non mi stancavi mai, anzi.

Chi ci ha vissuto è consapevole dell’amore incondizionato che ci lega e del nostro legame, indissolubile ed inspiegabile a parole: mi dicevi che sin da piccola sono stata il tuo raggio di sole, il tuo angelo.. ma Caro nonno, questo lo sei stato tu per me e così sarà sempre!

È con te che, rincorrendo una monetina, ho fatto i miei primi passi, ed ora mi pare così strano dover continuare a camminare senza di te al mio fianco.

Questo mondo e questa vita avranno un sapore amaro senza di te, nonno mio.. Vivrò per te, che la vita la amavi tanto e che tanto hai lottato per amarla così.

Mi mancherai tremendamente, ma io ti porto sempre nel mio cuore e sono certa che lo farai anche tu.

Ti lascio andare con un ultimo bacio sulla fronte, nascondilo per bene: i tuoi li ho custoditi tutti, sulla mia pelle e nel mio cuore... 'Ammuccia, ammuccia'"

Grazie nonnino mio..

'Come prima, più di prima, ti amerò'.

Per sempre tua, Elisa"

Non è necessario essere famosi per ricordarsi chi ha lasciato in questa terra un'eredità inestimabile di valori e di ideali da seguire.

La redazione si unisce al cordoglio della famiglia Raso.

 

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