Eventi e appuntamenti | 24 novembre 2022, 12:45

Le 'Donne in guerra' in 36 scatti del fotoreporter aostano Ugo Lucio Borga

Kirkuk, Iraq; novembre 2016: combattente curda del Pkk sulla linea del fronte

Kirkuk, Iraq; novembre 2016: combattente curda del Pkk sulla linea del fronte

Donne combattenti, donne vittime, donne resistenti, donne costrette a fuggire, spesso dovendo farsi intero carico dei figli perché mariti e compagni sono al fronte. Sono le condizioni del mondo femminile nei Paesi in guerra raccontate in trentasei fotografie in bianco e nero nella mostra 'Donne in guerra' del fotoreporter e giornalista valdostano Ugo Lucio Borga, inaugurata ieri nel salone della Cgil VdA in via Lino Binel, ad Aosta.

L'esposizione è stata organizzata in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e sarà visitiabile per per più giorni negli orari di apertura del sindacato.

"L'idea - ha spiegato Borga - è stata quella di raccontare come cambia la condizione delle donne coinvolte in un conflitto armato a seconda della cultura dei paesi e della loro latitudine".

E ha aggiunto: "Ci sono molte situazioni in cui le donne sono colpite perché rappresentano la parte forte, le fondamenta della società, altre in cui le donne combattono, con rinunce personali importanti o ancora il contesto iracheno, in cui le donne sono diventate kamikaze".

Dall'Afghanistan all'Iraq, dalla Somalia alla Repubblica Centrafricana, il viaggio fotografico proposto dal fotoreporter valdostano si spinge fino al conflitto in Ucraina: "Una guerra da primo mondo- la definisce Borga- in cui le donne muoiono con i propri figli negli scantinati, ma allo stesso tempo si organizzano e sanno reagire".

La sede aostana della Cgil ospita per la prima volta una mostra: "Non avevamo mai pensato di far diventare il salone della Cgil un luogo in cui fare una mostra- spiega Vilma Gaillard, segretaria regionale del sindacato - questa è una zona dove mediamente passando dalle 200 alle 300 persone al giorno e la mostra permetterà alle persone che si fermano qui, in attesa del proprio turno per usufruire dei servizi, di fruire delle fotografie e del messaggio che veicolano".

Simona d'Agostino, delegata per le Pari opportunità della Cgil Vda, aggiunge: "Vogliamo lasciare la mostra in Cgil per più tempo per non racchiudere una celebrazione in un giorno unico e suscitare delle riflessioni nel tempo". E lancia un messaggio: "Per quanto nei nostri paesi la parità di genere è disattesa e i dati sulla violenza sulle donne sono in forte aumento abbiamo degli strumenti che dobbiamo prendere in mano per portare alla parità di genere, a partire dalla scuola, istituzione assente in molti di questi Paesi rappresentati nelle foto".

red.laprimalinea.it