Non si fermano i femminicidi, le aggressioni di genere, i soprusi e i maltrattamenti in famiglia. Chiunque può e deve fare la propria parte e allora uno spettacolo seguito da una tavola rotonda per parlare di violenza sulle donne e di 'vittimizzazione secondaria' - ovvero la condizione di chi rivive le condizioni di sofferenza a cui è stato sottoposto - sono organizzati dal Centro donne contro la violenza di Aosta per mercoledì alle 18 nel teatro della Cittadella dei giovani di Aosta.
L'incontro s'intitola "La violenza contro le donne e la vittimizzazione secondaria". Prevede prima una pièce teatrale, replicata già in tutta Italia, dal titolo "Secondo atto", ideata da Giulia Morello e portata in scena dalla compagnia teatrale Masc di Roma, che racconterà il vissuto di tre donne: Viola, Patrizia e Samira. Seguirà una breve tavola rotonda, in cui si rifletterà su quanto è necessario ancora fare per combattere la vittimizzazione secondaria. È preferibile la prenotazione a mezzo email, all'indirizzo cdvaosta@libero.it.
Il Centro donne contro la violenza di Aosta spiega: "La commissione Femminicidio del Senato ha svolto un'indagine in quattro anni sulla violenza contro le donne e i minori, esaminando circa 1.500 fascicoli processuali. La relazione depositata e approvata il 20 aprile scorso racconta, attraverso i dati di una rigorosa indagine statistica e casi esemplari, come la violenza domestica e assistita fatichi ad emergere nei procedimenti giudiziari generando forme anche gravi di vittimizzazione che impediscono la messa in campo di strumenti di protezione di madri e bambini".
Per questo, secondo il centro guidato dall'avvocata Anna Ventriglia, "la consapevolezza e la conoscenza di queste forme di vittimizzazione è essenziale per assicurare una risposta efficace da parte di tutte le istituzioni che si occupano del fenomeno e la formazione degli operatori e l'abbattimento di stereotipi e pregiudizi sono i pilastri su cui fondare il contrasto del fenomeno e debellare ogni forma di violenza di genere".
I dati dei Centri antiviolenza, una rete nazionale formata da oltre 100 centri aderenti e che accolgono ogni anno più di 21.000 donne, parlano di un fenomeno purtroppo diffuso e che riguarda tante donne accolte nei Centri antiviolenza.