'Omo su de téra!': lo slogan è accompagnato da un omino stilizzato che si rialza poggiando un pugno al suolo. E' il simbolo di Orgueil Valdotain "un nuovo movimento, ma un movimento nuovo", spiegano i propugnatori del manifesto: imprenditori, amministratori e cittadini. Un'iniziativa "autonomista e federalista" che vuole essere un appello ai valdostani per "la ricomposizione e la riunificazione dell'area unionista-autonomista e il rilancio, in Valle d'Aosta, dell'azione politica, amministrativa, culturale e linguistica, economica e sociale". Il portavoce è Osvaldo Chabod, storico esponente dell'Union Valdôtaine e segretario comunale in pensione ma il manifesto, che sarà diffuso durante la fiera di Sant'Orso di Aosta, il 30 e 31 gennaio, è stato scritto a più mani tra cui quelle di Jean Calliera, Alexandre Bertolin e l'ex Presidente della Giunta ed ex assessore Laurent Vierin.
L'obiettivo di 'Orgueil' è "ricomporre completamente, attraverso un processo di riunificazione -senza retorica e senza alcuna esclusione- tutte le sensibilità unioniste-autonomiste, federaliste, cristiane e progressiste"."
L'attuale fase politica in Valle d'Aosta- si legge nel manifesto- è caratterizzata da una grande divisione delle forze unioniste-autonomiste, federaliste, cristiane e progressiste che sta portando sempre più all'immobilismo amministrativo. Una fase accompagnata dall'assenza di un progetto politico autonomista e federalista, dall'incapacità di cercare soluzioni comuni e di esaminare i dossier più urgenti in modo concreto e immediato".
Concetti condivisi da molti e alquanto simili, va detto, a quelli esposti dall'imprenditore di Nus Paolo Contoz nel suo manifesto per una 'Réunion' autonomista, diffuso nella prima metà di dicembre. Contoz dal 2017 promuove la riunificazione delle forze regionaliste e il programma politico-programmatico se l'è scritto tutto da solo, con tanto di simbolo (quattro castelli valdostani su sfondo rossonero foto sopra) e di regole, ad esempio, sul numero di mandati (non oltre tre) per partecipare alle elezioni. Norme di regolamento piuttosto selettive, funzionali a un progetto di rinnovamento come quello proposto dall'imprenditore neveun e che 'Orgueil', almeno per ora, non ha ancora formulato.
"Queste iniziative da parte di sinceri militanti ed esponenti politici autonomisti sono uno stimolo di grande riflessione per l'Union Valdotaine - afferma il consigliere regionale unionista Giulio Grosjacques che il simbolo di 'Orgueil se l'è messo nello stato di whatsapp - e credo rappresentino un segnale di positivo fermento. Partecipiamo tutti a un dibattito fertile e costruttivo".
Non la pensano tutti così: per Pays d'Aoste Souverain-Pas il manifesto 'Orgeuil valdôtain' "Apparentemente è appena spolverato, ma odora di canfora e naftalina, direttamente dagli anni '70 ai giorni nostri, con tanto di iconografia arpitana e slogan vetero unionisti".
Il responsabile politico di Pas, Christian Sarteur (al centro nella foto), lo boccia come "un melenso elenco di buoni propositi di coesione e poetica fratellanza che potrebbe anche attrarre, se non provenisse da chi per anni ha militato nell'Union Valdôtaine dello strapotere senza ricordare i propri principi costituenti e riducendola all'attuale guerra fra bande".
Sarteur aggiunge: "La tattica della ricerca di consenso, ricordandosi della base nascondendo la polvere sotto il tappeto, non può funzionare se prima i sedicenti movimenti autonomisti non fanno pulizia al loro interno chiudendo i regolamenti di conti dei vari personalismi". Per questo Pas esprime "scetticismo a questa iniziativa verosimilmente più tesa a mantenere le poltrone che a proporre una reale soluzione".