Cultura | 28 gennaio 2023, 13:02

'Spendersi per i peccatori, essere cristiani aperti, questa è la vera evangelizzazione'

Don Isidoro Mercuri Giovinazzo, sacerdote valdostano, parroco di Charvensod e Pollein e presidente nazionale dell'Associazione Italiana di Pastorale Sanitaria-AIPaS ha presenziato all'Udienza generale di Papa Francesco

'Spendersi per i peccatori, essere cristiani aperti, questa è la vera evangelizzazione'

E' dedicato a un tema urgente e decisivo per la vita cristiana: la passione per l’evangelizzazione ovvero lo zelo apostolico, il nuovo ciclo di catechesi illustrato da Papa Francesco nell'Udienza generale tenuta l'11 gennaio scorso in Vaticano. All'Udienza ha preso parte anche don Isidoro Mercuri Giovinazzo, sacerdote valdostano, parroco di Charvensod e Pollein e presidente nazionale dell'Associazione Italiana di Pastorale Sanitaria-AIPaS.

"La chiave del suo agire nel mondo che ci offre Gesù e che è stata così ben esposta da Papa Francesco -  sottolinea don Mercuri Giovinazzo - non è il compimento di prodigi, non è un messaggio a effetto ma è lo scendere in mezzo all'umile folla che sta andando a farsi battezzare da Giovanni. Spendersi, dunque, per i peccatori, facendosi solidale con noi senza distanze, nella condivisione totale".

Dal canto suo il Papa ha sottolineato nel suo intervento che "la comunità dei discepoli di Gesù nasce apostolica, nasce missionaria, non proselitista. Essere missionario, essere apostolico, evangelizzare non è lo stesso che fare proselitismo; si tratta di una dimensione vitale per la Chiesa".

E lo Spirito Santo vuole che la Chiesa "non sia ripiegata su sé stessa, ma estroversa, testimone 'contagiosa' di Gesù; la fede protesa a irradiare la sua luce fino agli estremi confini della terra".

Può succedere, però, che l’ardore apostolico, il desiderio di raggiungere gli altri con il buon annuncio del Vangelo, "diminuisca, divenga tiepido - ha ricordato il Pontefice - a volte sembra eclissarsi". Il pericolo è quello di divenire "cristiani chiusi, che non pensano agli altri. Quando la vita cristiana perde di vista l’orizzonte dell’evangelizzazione, l’orizzonte dell’annuncio, si ammala: si chiude in sé stessa, diventa autoreferenziale, si atrofizza. Senza zelo apostolico, la fede appassisce. La missione è invece l’ossigeno della vita cristiana: la tonifica e la purifica".

Papa Francesco ha esortato dunque a intraprendere "un percorso alla riscoperta della passione evangelizzatrice, iniziando dalle Scritture e dall’insegnamento della Chiesa, per attingere alle fonti lo zelo apostolico".

Possiamo chiederci: com’è il nostro sguardo verso gli altri? "Quante volte degli altri vediamo i difetti e non le necessità -  ha ammonito il Pontefice - quante volte etichettiamo le persone per ciò che fanno o ciò che pensano. Anche come cristiani ci diciamo: 'è dei nostri o non è dei nostri?' Ma questo non è lo sguardo di Gesù: Lui guarda sempre ciascuno con misericordia anzi con predilezione. E i cristiani sono chiamati a fare come Cristo, guardando come Lui specialmente i cosiddetti 'lontani', quelli che sembrano 'ultimi' ma ultimo è nessuno agli occhi di Dio".

 

 

red.laprimalinea.it