"The Stone è una nuova costruzione residenziale concepita nel dialogo con il Cervino e con la straordinaria tradizione dei megaliti in Val d’Aosta". Così l'architetto genovese Gianluca Peluffo, titolare dello studio Peluffo&Partners che ha progettato il 'grattacielo' da nove piani che sarà costruito nel centro di Breuil Cervinia dall'impresa valdostana VICO di Ezio Colliard, la cui società immobiliare ne sarà proprietaria. L'edificazione di 'The Stone' è stata anticipata sabato scorso da La Vallée Notizie con un dettagliato articolo corredato da un rendering del progetto e ha suscitato entusiasmi ma forse ancor più polemiche: "Orribile"; "Non fatelo"; Adatto forse per Milano Skyline...ma qui cosa c'entra????"; "ci si organizzi per un Comitato che si opponga fermamente alla realizzazione di questo obbrobrio" sono alcuni dei commenti apparsi immediatamente sui social.
"Ci ha sorpreso - è la replica dello studio Peluffo in un'articolata nota stampa - la circolazione di alcune immagini di progetto che nella maggior parte dei casi non corrispondono a versioni finali e neppure parte della documentazione di progetto e che rappresentano versioni di lavoro, volumetriche, parziali nelle finiture degli esterni e nelle sagome. Chiaramente questo non ha permesso ha chi li ha visionati di farsi un’idea corretta del progetto e delle sue intenzioni architettoniche e paesaggistiche". Ma chi ha diffuso, evidentemente improvvidamente secondo gli architetti, tali immagini?
Di certo c'è che il sindaco di Valtournenche, Jean Antoine Maquignaz (nella foto), ha precisato che il Comune ha concesso le necessarie autorizzazioni edilizie in quanto il progetto non viola vincoli né norme del Piano regolatore.
"Sappiamo bene come ad una meraviglia ed eccezionalità paesaggistica come il Cervino e la sua catena montuosa, non corrisponda un’altrettanta qualità del costruito nel cuore di Cervinia - afferma l'architetto Peluffo - pare davvero evidente che dopo i prestigiosi progetti di Mollino (La Casa del Sole) e Albini, sia quanto mai necessario un tentativo di riprendere un discorso di qualità dell’architettura costruita che sembra dolorosamente interrotto da decenni".
The Stone si propone quindi, secondo i progettisti, "in continuità genealogica con la ricerca innovativa che un tempo è appartenuta a queste valli, con il coraggio che è necessario praticare".
L’edificio nascerà nel cuore di Cervinia, alle spalle della via principale, all'interno dello spazio dell’ex Hotel Fosson.
"Sulla base di una visione di architettura come 'corpo', fisico e materico abbiamo immaginato che questo corpo architettonico debba 'parlare' e 'interagire' - prosegue Gianluca Peluffo - con il paesaggio, la natura e la storia, attraverso un linguaggio che sappia esprimere appartenenza e futuro".
The Stone "in questo senso rappresenta una straordinaria occasione di proporre un’immagine di Cervinia che vada oltre la funzione e la proprietà dell’edificio e diventi referenza architettonica. La centralità e il fulcro ispiratore del Cervino, la montagna per antonomasia, ha portato ad assumere quale cifra stilistica del progetto il Megalito", termine che, ricorda la nota, significa 'pietra'.
"La metafora del monolite, della pietra e della roccia permea il progetto - spiega lo studio genovese - abbiamo pensato che, con umile coraggio, nella sinestesia creativa della metafora, l’edificio dovesse sia guardare e vedere il Cervino, che dialogare con lui con appartenenza".
L'architetto Peluffo ricorda poi che Cervinia "non è nuova a interventi di visione architettonica innovativa che sia costruita per guardare questa meravigliosa montagna e allo stesso tempo reclami una maggiore enfasi su aspetti identitari declinati con linguaggio dialettale ed internazionale come negli importanti casi della Casa del Sole di Carlo Mollino, dell’Albergo/Rifugio Pirovano di Franco Albini, del Condominio Giomein di Mario Galvagni, del Condominio Cielo Alto di Roberto Dolza e della Casa dello scalatore di LCA architetti, che evidenziano architetture che hanno sperimentato tipi edilizi, materiali, sistemi costruttivi, dialogo con il paesaggio e la natura, all’interno dell’abitato".
Nello specifico del progetto, "lo sviluppo in altezza del volume risponde alla scelta di diminuire al massimo l’ingombro a terra del volume esistente, riducendone l’impatto di almeno 50%: l’area di pertinenza dell’edificio ad oggi è sostanzialmente satura, mentre con lo sviluppo verticale sarà in gran parte liberata e, di fatto, restituita alla fruizione". Quanto ai rivestimenti esterni, elemento centrale sull’impatti visivo e estetico e non comprensibile nelle immagini sino ad oggi circolate, "l’edificio sarà rivestito esternamente in lastre in gres ricalcanti la pietra naturale in armonia con il paesaggio, con varianti e texture che verranno valutate nel dettaglio di concerto con la Soprintendenza, sia precedentemente alla fase esecutiva che in fase di cantiere, unitamente ai particolari costruttivi, alle finiture, agli elementi decorativi e ad ogni altro elemento che necessitasse di approfondimenti tecnico-progettuali".
E ancora: "Ovviamente l’efficienza energetica sia un elemento centrale di ogni sviluppo di ultima generazione e, proprio nell’ottica di rispetto ambientale, l’edificio è concepito ad alta efficienza energetica".
The Stone, dunque, secondo lo studio Peluffo&Partners "va letto in un contesto in cui in Cervinia esistono altri edifici a 8/9 piani, in primis la Casa del Sole alta 36 metri, ripresa in ogni manuale di Architettura, e anche, crediamo meno gloriosamente, alcuni altri edifici più recenti di pari altezza; il futuro grattacielo all'ombra della Gran Becca "integra un volume contenuto che ospiterà dalle nove alle 12 unità residenziali con superfici dagli 80 ai 160 mq" e "con riferimento all’eventuale sottrazione di posti letto alberghieri, trasformando l’ex Hotel Fosson a residenza, riteniamo questa osservazione del tutto fuorviante stante che ci risulta che il nostro committente Gruppo VICO General Contractor abbia creato negli ultimi anni almeno 500 posti letto caldi (alberghieri) con le ultime operazioni del GH Cervino e del TH Courmayeur, senza contare l’AD Gallias di Bard".