Lo si sa da tempo, oggi lo ha ammesso in Consiglio comunale l'assessora alle Politiche sociali e abitative di Aosta, Clotilde Forcellati (foto in basso): "La situazione degli sfratti per morosità dagli alloggi di edilizia residenziale pubblica-Erp ci esplode tra le mani, e siamo noi, poi, a doverla contenere. Perché le persone che non hanno casa e che non hanno un lavoro non hanno possibilità di fare una vita dignitosa".
Forcellati è intervenuta in merito a un ordine del giorno del gruppo Forza Italia sull'annoso tema dell'emergenza abitativa: sono 19 le famiglie che stanno per essere messe in mezzo alla strada.
Assessora e Forza Italia convergono sulla necessità di rivedere la legge regionale 3 del 2013 sulle politiche abitative, i cui vincoli escluderebbero troppi inquilini degli alloggi Arer dalla possibilità di vedersi riconoscere la morosità incolpevole. I problemi riguardano anche l'emergenza abitativa: "Io per ogni domanda - ha detto Forcellati - chiedo approfondimenti di tutti gli aspetti. Le domande del 2020, 2021 e 2022 per l'80% non vengono accolte. Perché gli uffici sono cattivi? Perché non hanno voglia di accogliere? Così come il problema della morosità incolpevole, così come le assegnazioni. Ma perché? Perché abbiamo gli uffici dell'Arer che non vogliono agevolare le persone in difficoltà? Gli uffici del Comune che non vogliono accogliere le domande? No, perché c'è una legge e delle delibere che sono da rivedere. Dobbiamo fare un percorso insieme".
“Chiudere la morosità - ha detto Forcellati - lo si può fare per quattro, otto mesi, non per 20, 40 mesi di affitti non pagati. Abbiamo un problema rispetto alla legge 3 del 2013, che ormai è superata. Questa legge va rivista perché in dieci anni è cambiato il tessuto sociale della città. Questo lo dicono i numeri, le difficoltà che stiamo vedendo negli sgomberi. Io ho elenchi con numeri che sono impressionanti.
Nel 2020 sono state presentate 35 domande” di morosità incolpevole, “di cui quattro accolte e 31 respinte. Nel 2021 ci sono state 23 domande, di cui due accolte e 21 respinte. Nel 2022, 31 domande, di cui quattro accolte e 27 respinte. Le motivazioni sono sempre le stesse: superamento dei limiti reddituali, mancata perdita di reddito, carenza del requisito sfratto, carenza dei requisiti occupazionali”
. Un altro capitolo è l’emergenza abitativa: “In questi tre anni gli immobili messi a disposizione da Arer e dai privati sono diminuiti drasticamente”. Infatti “nel 2020 c’erano 54 nuclei in emergenza abitativa, di cui 48 sistemati presso immobili Arer e sei presso privati. L’anno dopo erano 31, di cui quattro in attesa di assegnazione e 27 assegnatari, di cui 23 in case Arer e quattro presso privati. Nel 2022 erano 18 i nuclei in emergenza abitativa, di cui 12 assegnatari – nove presso immobili Arer e tre presso privati – e sei in attesa”.