"Personalmente, sto facendo approfondite riflessioni ma non ho preso alcuna decisione e men che meno intendo agire avventatamente".
Lo ha detto oggi a LAPRIMALINEA.IT il consigliere regionale del Gruppo Misto Claudio Restano, che nell'Assemblea rappresenta l'associazione culturale Evolvendo, rispondendo al cronista che gli ha domandato se il suo passaggio a Fratelli d'Italia fosse ormai imminente. Fino a pochi giorni in maggioranza, Restano fa parte ora della minoranza e non ha votato la nuova Giunta Testolin. A dichiarare l'adesione convinta a Fratelli d'Italia è stato invece nella tarda mattinata di oggi Leonardo La Torre (nella foto), che di Evolvendo è leader fondatore insieme a Bruno Milanesio.
"La bella Valle d’Aosta che tutti ci meriteremmo con le sue straordinarie potenzialità di benessere e sviluppo deve tornare ad esistere - afferma La Torre in un comunicato diffuso in queste ore alle testate giornalistiche locali - basta con la rissosa politica dell’individualismo che genera l’ingovernabilità ormai sotto gli occhi di tutti e che costantemente affossa le speranze per un futuro migliore dei Valdostani. Tutto ciò deve finire".
Queste le ragioni, per La Torre, "che definiscono la mia determinata decisione di sostenere il centrodestra nel partito di Giorgia Meloni, Fratelli d'Italia-FdI nella più serena collaborazione con il segretario regionale, Alberto Zucchi, per contribuire all’organizzazione del partito sul territorio e per sostenere un cambio di marcia nelle istituzioni politiche Valdostane".
Nessun contrasto con il percorso sostenuto nell’Associazione Culturale Evolvendo, assicura l'esponente politico aostano (che non abbandona l'associazione), "ma, anzi, un passo in avanti per cercare di contribuire a restituire alla Valle d’Aosta la vera buona politica, quella del confronto democratico aperto e rispettoso di tutti, quella che deve dare risposte alla società valdostana politica che richiede un radicale cambiamento dell’amministrazione a partire dall’esempio più clamoroso, quello della sanità, che deve tornare ad essere efficace e giusta per tutti in una regione che per numero di abitanti e risorse di bilancio potrebbe essere la Svizzera dell’Italia".
Basta perciò "agli individualismi di una classe politica superata nei fatti, lontana e che allontana i cittadini e che non è capace di produrre nessun progetto di rilancio e speranza per la nostra straordinaria regione. Occorre una mobilitazione generale di tutte le persone di buona volontà di ogni area o credo politico per restituire con il loro impegno alla nostra bellissima terra il suo ruolo guida di regione capitale della montagna orgogliosi di essere Valdostani ed Italiani".