"In questa nuova Giunta e maggioranza regionale c'è più di un esponente politico che si è dovuto confrontare con la Giustizia e, al di là dell'esito di indagini e processi, non sempre i giudizi etici sono stati lusinghieri. Però son tutti lì, in Aula a esercitare politica e amministrazione. Io che non ho mai cambiato casacca e che dai miei processi sono uscito sempre assolto con formula piena, chissà perché dal mio stesso Movimento sono ora considerato 'persona sgradita', 'inopportuna', da tenere a prudente distanza. Qualcuno me lo spieghi, per favore, perché ancora non l'ho capito".
Amarezza e rabbia nelle parole di Ego Perron, ex Presidente del Consiglio Valle ed ex assessore, una carriera politica sotto la bandiera del Leone Rampante senza mai un tentennamento verso colori diversi, un uomo 'fedele alla linea' come si diceva un tempo.
"Il neo assessore unionista al Turismo, Sport e Commercio, Giulio Grosjacques, mi aveva chiesto poco tempo fa, in caso di sua elezione, di fargli da segretario particolare. Io qualche giorno di esperienza politico-amministrativa ce l'ho, sulle spalle, e gli ho dato la mia disponibilità": La certezza era tale che Perron si era già recato all'Ufficio Personale della Regione per chiedere l'attivazione delle procedure per il concorso di francese, indispensabile per ricoprire il ruolo.
"Proprio in virtù della mia esperienza, so bene qual'è il compito e quali sono i confini di un segretario particolare e mai mi sarei sognato di propormi come 'assessore ombra', di mostrarmi in un ruolo di potere quando si tratta di un ruolo di servizio: avrei fatto il mio lavoro, questo sì, convinto di poter dare una mano. Ora, però, quando tutto ormai sembrava deciso, mi si dice che dal mio stesso Movimento, l'Union Valdotaine, è giunto il veto: alcune vicende, alcuni trascorsi del mio passato, non collimano con i programmi e la linea etica intrapresa dalla nuova Giunta regionale di Renzo Testolin. Insomma, io sarei considerato la 'restaurazione' di un vecchio sistema politico...Beh, credo che di 'dinosauri' della vecchia politica, ammessa e non concessa la definizione, ce ne siano in circolazione tanti altri prima di me nei corridoi dei palazzi istituzionali valdostani".
Perron ricorda che "nel 2013 sono stato processato, insieme ad altri esponenti dell'Uv, per la famosa questione delle presunte spese irregolari dei Gruppi consiliari, in particolare per i fondi destinati al Peuple, il giornale dell'Union. Fummo tutti assolti in primo e secondo grado di giudizio".
Rivive quei giorni e quelli successivi, l'ex amministratore regionale: "Ho vissuto sulla mia pelle quattro anni di processo giudiziario per il Peuple, per poi vedere nel 2017 in Consiglio Valle i miei colleghi di Movimento votare una mozione di condanna e di censura contro il mio operato insieme a tutta l'Assemblea, per un presunto 'conflitto di interessi' nell'Affaire Bccv (vicenda giudiziaria iniziata nel 2016 che si concluse nel 2021 in cui Perron fu accusato di aver esercitato illecite influenze nelle trattative per l'affitto di un suo stabile da parte della Bccv ndr) che si è concluso per me con una sentenza di assoluzione piena formulata dalla Corte di Cassazione, che ha ribaltato la sentenza di Appello. Quel giorno avevo pensato, 'almeno loro si asterranno...' invece no, la votarono. Misi da parte rancori e amarezze e mi proposi al rinnovo del Comité convinto di portare il mio contributo...sono stato respinto anche lì per motivi di 'inopportunità'. Ora, la doccia fredda della bocciatura del mio nome quale segretario particolare di un neo assessore...C'è una cosa, però, che ci tengo a sottoscrivere: piaccia o no io resto unionista e convinto autonomista. Non si cambia ideologia e fede solo perché altri, forse, non hanno capito o non vogliono capire chi sei veramente...".