Lo ha detto lui stesso alla Giunta regionale che gliene ha chiesto conto: in base a un accordo 'tra gentiluomini', l'intervista al presidente della Cervino Spa, Federico Maquignaz, realizzata dal giornalista britannico Peter Hardy doveva essere pubblicata non prima del 20 marzo.
Invece a detta del presidente della società funiviaria il reporter non è stato di parola; il 'pezzo' è uscito tredici giorni prima e contiene, com'è noto, dettagli non trascurabili e ancora riservati dello studio di fattibilità del progetto per la mega funivia di Cime Bianche, che dovrebbe collegare i comprensori di Gressoney e Breuil in una cornice da sogno ma con evidente impatto ambientale (costo, dimensioni, tempi di realizzazione); dettagli la cui rivelazione ha fatto finire negativamente Maquignaz (nella foto) sotto i riflettori perché la Cervino spa è una società partecipata e i particolari dello studio sarebbero dovuti finire nelle mani del Consiglio Valle prima di chiunque altro.
"Maquignaz è stato un po' incauto" ha detto oggi il capo del Gouvernement, Renzo Testolin, a margine della conferenza stampa settimanale della giunta regionale, ripristinata oggi dopo oltre tre anni di assenza. Dopo le tante prese di posizione contrarie alla costruzione del collegamento delle Cime Bianche, maxi impianto di risalita per collegare i comprensori del Cervino e del Monterosa Ski, "è anche comprensibile se qualcuno sostiene con altrettanto entusiasmo che" quell'opera "si può fare. Non ne farei una questione di stato", ha aggiunto Testolin.
Il collegamento dovrebbe avvenire con due tronconi di impianto, nel vallone del Courtod tra Frachey di Ayas e il colle delle Cime Bianche, tra Valtournenche e Breuil-Cervinia.
"È stata esternata dal presidente della Cervino spa la volontà di proseguire in questo progetto - ha ribadito il Presidente della Giunta - sono passi in avanti magari un po' azzardati, ma non credo che spostino le intenzioni, ovvero quelle di dare delle risposte a un mercato che attende delle risposte. Siamo coscienti che questo sia un progetto che va condiviso con tutte le forze politiche, ma respingiamo un po' le polemiche di questi giorni".
"L'atteggiamento rimane quello di sempre - ha detto a sua volta Luigi Bertschy, assessore regionale allo Sviluppo economico e ai Trasporti - la maggioranza ritiene importante avere tutti gli elementi per dare tutti gli strumenti alle componenti politiche perché si possano confrontare in Consiglio Valle". Lo studio, nelle mani della Cervino e della Monterosa Spa, "deve ancora pervenire a questo assessorato". La Regione ha chiesto alla Monterosa, che lo ha commissionato, di "accelerare l'istruttoria" e l'assessore conferma che "in settimana, lo studio potrà finalmente essere consegnato e si aprirà quello che si deve aprire per uno studio così impattante sia per le risorse, sia per le comunità che lo hanno lanciato". L'obiettivo della giunta è di "aprire un confronto politico, per avere chiarezza". Per farlo, "il presidente ha appena sollecitato all'avvocatura regionale di fornire un'integrazione alla nota fornita sulla fattibilità legale del progetto, che dovrà essere a disposizione di tutti i gruppi in Consiglio regionale". In generale, la giunta e la maggioranza restano "convinte che questo resti un buon progetto per lo sviluppo delle comunità".
Bertschy ha aggiunto: "Tutti noi stiamo lavorando per gli adattamenti al cambiamento climatico, abbiamo stazioni ad alta quota che possono garantire giornate di sci, anche grazie all'innevamento artificiale. Non si può pensare di fermare progetti che hanno una ricaduta così importante per i nostri territori. Se il progetto sarà sostenibile, lo sosterremo. Se non sarà sostenibile, avremo fatto tutto quanto potevamo fare. Siamo favorevoli all'idea, il progetto dovremo vederlo".