Quanto amo gli artisti americani, altrettanto diffido dal modello di 'democrazia' statunitense. Quelli che, autoproclamatisi sceriffi, invadono il mondo seminando morte con la scusa di portare pace e sicurezza mi fanno rabbia e paura.
Però quella enorme contraddizione che è la politica economica degli Stati Uniti ha prodotto almeno una grande legge, che nella mia ignoranza sorretta dalla ricerca di buon senso non esiterei a definire perfetta: quella contro gli evasori fiscali ad alto reddito. Chi commette questo reato negli Usa rischia l'ergastolo e vi sono state diverse condanne ad oltre 20 anni di prigione. La pena media è comunque di tre anni e mezzo di carcere effettivo (senza condizionale) per chi evade il Fisco. Questo perché, diversamente da quanto avviene nel nostro Paese, negli States è chiaro a tutti il concetto che l'evasione fiscale commessa dai magnati è un reato non solamente contro il Governo federale ma contro l'intera comunità. Non rubi solo allo Stato, rubi anche alla vecchina che non arriva a fine mese con la sua piccola pensione.
Certo, questo non assolve gli USA dove devi avere l'assicurazione per poterti curare, dove puoi comprare fucili mitragliatori ed entrare in una scuola per fare un massacro ecc. ecc. L'imperfezione della società americana è sotto i nostri occhi ed è quella di un aggregato di Stati senza Storia antica, ma è proprio da un sistema pieno di contraddizioni e caotico che possono emergere modelli antitetici ma singolarmente perfettamente efficaci.
Io e miei collaboratori, con la massima umiltà, nel nostro microcosmo che è LAPRIMALINEA.IT abbiamo cercato da subito di applicare al nostro lavoro di redazione un modello etico che, ce ne rendiamo conto ora con un certo stupore (perché nessuno qui è filoamericano), ci sembra molto simile a quello statunitense contro l'evasione fiscale. Ovvero: se ometto una notizia di interesse pubblico, se nascondo o meglio 'evado' un fatto, una verità, sto tradendo la nostra comunità piuttosto che renderle un servizio. Sto sottraendo un bene pubblico, perché le notizie vere sono un bene pubblico e oggi più che mai, in un mondo dominato dalle fake news.
In caso di violazione di questo elementare ma basilare principio, la punizione per noi sarebbe autoimposta e corrisponderebbe alla chiusura della testata per dedicarci alla raccolta delle foglie in Svizzera.
Così, semplicemente, ci sforziamo di dare il nostro contributo di verità sempre e comunque nonostante pressioni contrarie, necessità di mantenere taluni equilibri, tante problematiche organizzative ed economiche per risolvere le quali la comoda strada dell'asservimento sarebbe certamente la più semplice. E se di una cosa non abbiamo certezza o verifica non la scriviamo, per non partecipare al pervasivo inquinamento comunicativo.
Bene, noi continuiamo nel nostro impegno a cercare e diffondere notizie pure e semplici, approfondimenti culturali e scientifici accurati e devo ammettere, a poco meno di dieci mesi esatti dal primo giorno di pubblicazione, che siamo già stati premiati. Dati alla mano, la matematica non è opinione, posso affermare che le percentuali di lettori e di visualizzazioni della nostra testata stanno aumentando vertiginosamente. Un 'giro di boa' che mi ha sorpreso per rapidità e costante temporale.
Trovo poco elegante sciorinare pubblicamente numeri (non me ne voglia chi lo fa, sono scelte libere e tutte giuste, è solo una questione stilistica) ma privatamente a chi lo desiderasse posso mostrare senza vergogna la crescita statistica esponenziale de LAPRIMALINEA e non in astratto, non si tratta di letture interpretabili di Google Analytics ma di dati concreti.
Gli articoli di cronaca e le nostre 18 rubriche sono gli elementi trainanti della testata, con un gradimento in costante e imprevedibile ascesa ma tutte le categorie (persino la bistrattata 'politica', la cui forte crisi di lettori è confermata anche dai miei colleghi delle altre testate) del giornale 'tirano' numeri più che soddisfacenti.
Dunque, vogliamo continuare ad essere fedeli 'contribuenti' dei nostri lettori fidelizzati e di quelli che verranno. Festeggeremo, a Dio piacendo, un anno di attività il prossimo 9 giugno. Contro ogni avversità, si cammina faccia al sole.