Sette anni di carcere e 20 mila euro di multa sono stati inflitti in primo grado dal collegio giudicante del tribunale di Aosta a un ventottenne valdostano accusato di violenza sessuale e pornografia minorile. Stabilito anche un risarcimento di 80 mila euro a ciascuna delle due parti civili.
I giudici (presidente Eugenio Gramola, giudici a latere Marco Tornatore e Maurizio D'Abrusco) lo hanno assolto da tre capi d'accusa ritenendolo responsabile di altri quattro. I fatti risalgono agli anni 2018-2019, quando il giovane lavorava come animatore in una struttura che ospita giovani con disturbi mentali.
E' stato ritenuto responsabile di presunta violenza sessuale a danno di due ragazze di 17 e 18 anni: nel corso del procedimento penale è emerso che entrambe erano consenzienti ma il reato - hanno stabilito giudici - consiste nell'aver abusato delle loro delicate condizioni di immaturità psicologica.
I fatti erano emersi dopo la querela della minorenne e avevano condotto anche al secondo episodio di presunta violenza sessuale e, dall'analisi del cellulare del 28enne, anche alla detenzione - secondo i giudici di primo grado - di materiale pedopornografico, legata all'accesso ad alcuni siti web. Il tribunale ha inoltre ritenuto veritiere le dichiarazioni della ragazza più giovane in merito alla realizzazione, da parte dell'allora animatore, di due video - che però non sono stati trovati né diffusi - durante un rapporto sessuale e una visita in cui lei era rimasta senza indumenti.
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