La sala Convegni dell’Hotel Etoile du Nord era gremita sabato sera per l’iniziativa organizzata dal gruppo consiliare regionale di Forza Italia dal tema 'Riflessioni per una Sanità in Salute in Valle d'Aosta'.
I temi affrontati hanno riguardato l’innovazione, l’organizzazione sanitaria e il rapporto sinergico tra sanità pubblica e sanità privata.
Nel dibattito sono state affrontate le criticità ormai conclamate che cpinvolgono il Pronto Soccorso, le liste d’attesa, la medicina territoriale, la carenza di medici e infermieri
Ha aperto e condotto la serata il consigliere regionale Mauro Baccega che ha introdotto i temi della serata: “La sanità è un sistema complesso e come tale va governato e la politica per poter fare scelte oculate e dalla parte della gente deve avere un serio e costante confronto con i tecnici”.
Hanno partecipato al confronto La dottoressa Monica Gallizioli, Direttore Sanitario di una struttura privata in Valle d’Aosta che ha portato all’attenzione degli intervenuti la sua esperienza ventennale da medico ospedaliero che ha deciso di passare alla sanità privata circa tre anni fa.
“l’ospedale Parini non è più l’ospedale di una volta - ha affermato Gallizioli - una volta c’era possibilità di crescere, di imparare, di formarsi e c’era più empatia, si faceva squadra, invece anche io ora faccio parte di quei medici che sono fuggiti in quanto le condizioni di lavoro sono diventati inaccettabili. La decadenza della sanità pubblica in Valle d’Aosta come in tutta Italia ti obbliga a lavorare in medicina difensiva. Bisogna lavorare in un clima diverso, la Valle non è più attrattiva. Per essere attrattivi non sono sufficienti stipendi più alti, bisogna fare squadra, bisogna esser più gratificati nel lavoro, bisogna avere la possibilità di crescere e tanto di più”. Gallizioli ha poi aggiunto: “La strada della sinergia tra pubblico e privato è l’unico che consente di curare il paziente in tutte le sue forme, dando continuità di percorso curativo ed essere di aiuto là dove l’ospedale manca. Bisogna unire le forze per dare riferimenti e sicurezza ai pazienti”.
Il dottor Marco Patacchini, anch'egli Direttore di una struttura privata valdostana, che aveva partecipato alla Cabina Tecnica di Regia e alla stesura del piano di proposte operative per la gestione sanitaria regionale della Fase 2 dell’emergenza epidemiologica da Covid 19 in Valle d’Aosta, coordinata dal professor Balduzzi, già ministro della Salute e Amis de la Vallée d’Aoste ha sottolineato che “la sanità pubblica e la sanità privata stanno lavorando in sinergia e che questa sinergia va implementata. Il pubblico lamenta ormai da anni un netto calo di mancanza di personale, oltre ai 10 anni di instabilità politica, che non è poco. Cito il collega Cartabellotta, direttore della Fondazione GIMBE che sottolinea la mancanza di strategia politica e l’impegno ad affrontare solo i problemi contingenti: sanità privata e sanità pubblica sono due facce della stessa medaglia e non sono antagoniste; unendo le forze riescono a dare risposte importanti, soprattutto perché il dinamismo della sanità privata riesce a sopperire all’atavica burocrazia cui è soggetta la sanità pubblica. Se si pensa che la sanità privata eroga prestazioni pari al 75% per la lungodegenza e il 65% per quelle ambulatoriali, si può tranquillamente affermare che si può investire in questa direzione e in progetti di crescita professionale”.
Ha preso poi la parola il professor Federico Lega, professore ordinario di management sanitario, Dipartimento di Scienza Biomediche per la salute dell’Università Statale di Milano sottolineando, anche a sostegno della sanità pubblica, che “le dimensioni della vostra regione sono tali da consentire un vero e proprio cambio di paradigma. La Valle d’Aosta in un vero e proprio cambio di sistema può diventare uno straordinario laboratorio in grado di esportare il modello. C’è lo spazio per un vero e proprio cambio culturale dove la salute deve partire dalla prevenzione, troppo spesso abbandonata nel nostro Paese. E’ necessario trovare un nuovo equilibrio con i Medici di Medicina generale che secondo me devono essere coinvolti in qualità di Primari del Territorio e integrarsi nel sistema, portarli, anche con il loro contratto dentro l’Azienda. La Valle d’Aosta deve elaborare progetti di sistema e di idee per un cambio di paradigma perché la programmazione sanitaria deve presentare un disegno da cui si deve partire guardando a progetti ambiziosi anche di Telemedicina e di innovazione e accelerare i nuovi sistemi informativi, bisogna costruire dei ragionamenti sui livelli dei servizi cliente e non utente.”
Il professor Lega ha anche sottolineato l’importanza di inserire nel sistema scolastico approfondimenti di educazione sanitari evidenziando, dopo aver letto i dati regionali, che ci si deve preoccupare dei rischi del fumo, della droga, ma soprattutto dell’alcol e programmare una formazione nutrizionale dove tutto questo è prevenzione. Infine ha evidenziato che nei contesti piccoli potrebbe esserci scarsa separazione tra politica e management.
“Considero questo primo momento di confronto sulla sanità in Valle d’Aosta organizzato dal gruppo consiliare estremamente importante e ricco di spunti per quanto ci hanno evidenziato i tecnici - ha commentato il consigliere Mauro Baccega -. Avevo contattato il professor Federico Lega nel dicembre 2019, quando erro assessore alla Sanità e avevo concordato una importante fase di consulenza e di formazione per trattare molti degli argomenti che si sono dibattuti questa sera. Poi arrivò il Covid e allora tutto si rinviò. Quindi sono lieto di aver potuto incontrarlo in Valle ancora in questo appuntamento".
Uno spazio importante lo ha occupato il tema sulla carenza di medici e infermieri, anche sottolineato dall’intervento della dottoressa Gallizioli. Il consigliere Baccega ha tracciato ed elencato i dati dei medici e degli infermieri che negli ultimi anni hanno lasciato la nostra regione. “Il tema dell’attrattività è stato al centro del dibattito politico da almeno due anni - ha spiegato - è evidente che le misure adottate, quali aumenti stipendiali a medici e infermieri e dopo aver risolto quello che per alcuni era il grande ostacolo, ovvero l’abilitazione di francese al momento non hanno dato i risultati sperati. Però ha indicato positivo il risultato ottenuto con la formazione di 11 ambulatori e di 15 nuovi medici di medicina generale che garantiscono a tutta la popolazione l’assistenza medica. Il ragionamento va fatto sui temi della carriera, della possibilità di fare formazione e di avere ambienti di lavoro confacenti. Su questo si deve ancora lavorare, ma le indicazioni che vengono da questa serata sono illuminanti.”
Su questo, a conclusione della serata è intervenuta la consigliera del ministro degli Esteri Antonio Tajani e Coordinatrice di Forza Italia Valle d’Aosta, Emily Rini, la quale ha comunicato che il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, sta elaborando una legge che dovrà prevedere un ampliamento degli accessi alle facoltà di medicina e chirurgia sulla base delle necessità dei territori.