Non sono un problema 'quantitativo' le donazioni di sangue in Valle d'Aosta. La nostra regione "riesce a soddisfare la richiesta interna di sangue e a contribuire all'autosufficienza nazionale: circa 1.200 unità di globuli rossi sono ad esempio state inviate in Sardegna per curare i pazienti talassemici". Lo spiega l'Usl in occasione della Giornata mondiale del donatore, che ricorre oggi mercoledì 14 giugno.
"Anche negli anni della pandemia le donazioni di sangue sono proseguite senza interruzioni- sottolinea Pierluigi Berti, direttore del servizio di Medicina trasfusionale di Aosta- essendo indispensabili alla cura di molte persone con malattie acute, come interventi chirurgici, traumi, emorragie, o croniche come leucemie, tumori, talassemia.
Nel 2022 le donazioni nell'ambulatorio di viale Ginevra e nella sede di Donnas sono state 6.953 (5.475 di sangue intero e 1.478 di plasma), rispetto alle 7.190 del 2021. Un leggero e fisiologico calo, come il trend in tutta Italia, legato alla sempre maggiore attenzione sull'appropriatezza trasfusionale". Il numero di donatori, nella regione alpina, resta stabile: attualmente sono 3.196 contro i 3.181 dello scorso anno. Di questi 2.976 sono iscritti ad associazioni e fanno parte per l'86% dell'Avis e per il 14% della Fidas.
I pazienti trasfusi nel 2022 sono stati 1.043 (erano 1.000 nel 2021) e le unità di emocomponenti utilizzati (globuli rossi, plasma o piastrine) 4.687 (4.448 nel 2021). Molto importante e stabile anche la quantità di plasma raccolta per la produzione di farmaci salvavita (albumina, immunoglobuline e fattori della coagulazione): 2.527 chili contro i 2.572 dell'anno prima.
Secondo i dati dei primi quattro mesi del 2023, la proiezione annuale pone la Valle d'Aosta come la prima regione d'Italia per donatori di plasma ogni mille abitanti: 24 donatori contro i 14 della media nazionale.
"Per merito del lavoro delle associazioni sul territorio, quella dei valdostani si conferma una risposta partecipata, solidale e pronta", dice Berti. Che aggiunge: "Adesso che comincia la bella stagione ed è tempo di vacanza, l'invito alla popolazione è di donare il sangue prima di andare in ferie (una sacca di globuli rossi dura fino a 42 giorni) per scongiurare la carenza di emocomponenti. Il dono del sangue non può andare in vacanza perché il bisogno di sangue è presente tutto l'anno".
Per mantenere i risultati che il sistema trasfusionale valdostano ha raggiunto negli anni, "è e sarà fondamentale il contributo delle associazioni dei donatori nella promozione della cultura della donazione anonima, gratuita, periodica, consapevole, e nel reperire giovani donatori, soprattutto considerando il progressivo invecchiamento della popolazione", conclude il direttore del servizio di Medicina trasfusionale di Aosta.