Ambiente | 24 giugno 2023, 10:00

Cos'è l'inquinamento indoor e perché ci si ammala all'interno degli ambienti - Parte I

In questo e nei prossimi articoli Andrea Rotta ci spiegherà quello che c’è da sapere sulla qualità dell’aria in casa, come accorgersi di eventuali pericoli, cosa fare e cosa non fare e a chi chiedere aiuto. Una serie di interventi a 'puntate' ogni sabato all' interno della nostra nuova, interessante rubrica 'Abitare il Benessere'

Cos'è l'inquinamento indoor e perché ci si ammala all'interno degli ambienti - Parte I

Oltre a essere rifugio e scrigno dei beni e degli affetti, la nostra casa può 'curarci'? Addirittura, può 'guarire' alcuni nostri malesseri? Certamente, il benessere domestico o meglio una smart home può largamente contribuire a prevenire e combattere malattie, depressioni, 'stati generali' malsani. Questo è il tema principale della nostra  rubrica Abitare il Benessere, curata dall'ingegnere Andrea Rotta, un autentico esperto di comfort abitativo, un titolato professionista che ha dedicato la propria vita e le proprie competenze allo scopo di far star bene le persone nei luoghi dove maggiormente trascorrono la loro esistenza. 

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Gli studi sulla qualità dell’aria venivano identificati, fino a qualche anno addietro, con l’analisi di problemi inerenti all’inquinamento atmosferico, argomento che, fino agli inizi degli anni ‘70, polarizzava quasi esclusivamente l’interesse nel settore sia da parte della comunità scientifica che dell’opinione pubblica e verso il quale erano conseguentemente indirizzati la maggior parte delle ricerche e degli interventi normativi in merito predisposti.

Riguardo a tale forma di inquinamento, pertanto, parecchie nazioni dispongono già da tempo di sistemi per l’identificazione ed il controllo su vasta scala delle sorgenti inquinanti, al fine di limitare i danni alla salute umana, oltre che alla biosfera in generale, e delle relative normative in materia.

Tuttavia è ormai provato come l’esposizione alle sostanze inquinanti tossiche e radioattive aerodisperse negli ambienti confinati, industriali e non, risulti generalmente superiore rispetto a quella relativa agli inquinanti presenti nell’atmosfera.

Ciò nonostante le normative richiedono, nell’ambito di tale tipo di ambienti, controlli severi solo per quelli aventi carattere industriale (che comportano i cosiddetti rischi “professionali”, che interessano categorie ben definite di lavoratori addetti a particolari attività), rivolgendo minore attenzione a quelli adibiti ad attività di vita e di lavoro (comunemente definiti indoor) quali abitazioni, scuole, ospedali, uffici, edifici pubblici, mezzi di trasporto, ecc..

Tuttavia si è constatato, invece, come l’inquinamento presente in tali ambienti, dovuto alle sostanze emesse da sorgenti sia interne (strutturali o relative agli occupanti), che esterne all’ambiente stesso, sia tutt’altro che trascurabile, ed i rischi presenti per gli occupanti risultino dello stesso ordine di grandezza di quelli riscontrati negli stabilimenti industriali.

In genere si designa con il termine inquinamento indoor tale particolare forma di inquinamento che interessa l’aria e, più in generale, l’ambiente interno dei luoghi confinati nei quali si svolgono attività umane, anche a carattere di svago o di riposo, ossia quei luoghi destinati alla permanenza, anche breve, ma ripetuta, di persone.

La qualità dell’aria

Gli individui che vivono al giorno d'oggi alle nostre latitudini trascorrono, nella maggior parte dei casi, oltre il 90% della propria giornata in un ambiente confinato. 

L’esposizione all’inquinamento dell'aria indoor è pertanto preponderante rispetto a quello outdoor, nonostante l’opinione pubblica abbia una sensibilità e un’informazione maggiore rispetto alle problematiche collegate all’inquinamento ambientale inteso come “ambiente outdoor”. 

La qualità dell’aria interna ad un ambiente è funzione di parecchi fattori, e rappresenta l’espressione di come essi realizzano la propria percezione dell’aria sotto forma di odori, irritazione o altri effetti sensorii.

In generale, gli occupanti di un ambiente richiedono, riguardo alle condizioni dell’aria in esso presente, che questa sia fresca, non viziata né irritante, e non dannosa per la salute.

Nasce pertanto l’esigenza di controllare la “qualità” dell’aria interna, sia in termini igienico sanitari, che di gradevolezza. 

L’inquinamento indoor

L'inquinamento dell'aria indoor è particolarmente insidioso e la qualità dell'aria negli ambienti indoor (Indoor Air Quality – IAQ) è influenzata direttamente dalla qualità dell'aria esterna, alla quale si aggiungono le diverse fonti di inquinamento interne. 

Questo implica che, generalmente, negli ambienti confinati l'aria è più inquinata che all'esterno. Almeno di 4/5 volte.

Negli edifici moderni, costruiti secondo i principi dell’efficienza energetica, il tasso di ricambio dell’aria interna è molto inferiore rispetto al passato, comportando un conseguente accumulo degli inquinanti e un peggioramento dell'IAQ. 

Gli effetti dell'inquinamento dell'aria indoor sulla salute umana sono universalmente riconosciuti e si presentano sempre più frequentemente, colpendo soprattutto i soggetti più sensibili come i bambini e gli anziani, con sintomi che coinvolgono prevalentemente l'apparato respiratorio (asma, allergie, irritazione delle mucose…). 

Le fonti di inquinamento

Le fonti interne possono essere di diversa tipologia (es. materiali costruttivi, arredamenti, apparecchi di combustione, prodotti di pulizia) e non sempre sono definite o chiaramente individuabili. 

Gli inquinanti che possono essere presenti in ambiente indoor sono molto più numerosi ed eterogenei rispetto a quelli normalmente monitorati in aria esterna e negli ambienti di lavoro. 

Se in tali ambiti l'attenzione è rivolta agli effetti provocati dai singoli inquinanti, nel caso dell'aria indoor sono invece di interesse gli effetti provocati da miscele di inquinanti che in genere, pur essendo presenti singolarmente in concentrazioni inferiori alle soglie di rischio previste rispettivamente dalle normative di qualità dell'aria esterna e degli ambienti di lavoro, provocano effetti osservati sulla salute e sul benessere delle persone difficilmente riconducibili ad un meccanismo di causa-effetto se non per il tempo di permanenza nell'ambiente indoor inquinato.

Perché ci si ammala all’interno degli ambienti

La qualità dell'aria indoor comporta effetti sulla salute umana che in molti casi possono essere comuni rispetto a quelli connessi alla qualità dell'aria esterna e all'esposizione negli ambienti di lavoro. 

Tuttavia, nella maggior parte dei casi, la qualità dell'aria interna è connessa ad effetti di eziologia non definita e sintomatologia non specifica (es. Sick Building Sindrome), che hanno effetti non gravi sulla salute umana ma provocano conseguenze concrete sulla qualità professionale dei lavoratori che si manifestano con diminuzione della capacità di attenzione e di decisione. 

Allo stesso modo sono di interesse gli ambienti scolastici e la relativa capacità di attenzione e apprendimento dei bambini, soggetti particolarmente sensibili alle condizioni degli ambienti in cui vivono. 

Tali aspetti fanno parte dello stato di benessere delle persone, obiettivo da perseguire una volta garantita la protezione da effetti negativi sulla salute umana. 

Vivere in maniera più confortevole significa anche poter respirare un'aria il più sana, pulita e salubre per la maggior parte del tempo di vita. 

A cura dell'ingegnere Andrea Rotta

(CONTINUA)

Nel prossimo articolo 'Quali sono gli effetti sulla salute'.

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Chi è Andrea Rotta?

Torinese d'origine, 51 anni, laureatosi al Politecnico di Torino nel maggio 1998 e iscritto all'Ordine degli ingegneri della Valle d'Aosta dal giugno 1999, Andrea Rotta opera da oltre vent'anni nel campo della progettazione, costruzione e gestione di impianti di climatizzazione con attenzione allo sviluppo delle energie rinnovabili e risparmio energetico.

Più di 200 gli impianti realizzati con tecnologia fotovoltaica, solare termico, pompa di calore, biomassa, cogenerazione. Oggi promuove la costruzione di edifici in bioedilizia e la riqualificazione energetica del patrimonio esistente. Un lavoro che ormai è diventata pura passione nel veder realizzato il sogno della sostenibilità ambientale che da una singola abitazione, come una goccia nel mare, farà la differenza nel nostro futuro e quello delle future generazioni.

Nel 2017 ha scritto il libro 'Era meglio fare l’idraulico!' in cui descriveva le difficoltà nell’iniziare a svolgere la libera professione, sempre alla ricerca di un modo migliore di proporre ai clienti, soluzioni innovative per vivere in comfort. 

L’ingegner Rotta ha più volte sottolineato come sia importante prendere questo problema sul serio. Rotta si occupa, quindi, da molti anni delle energie rinnovabili e soprattutto del risparmio energetico, tanto da aver scritto dei libri in merito, tra i quali i più noti e apprezzati sono 'SmartHome' e 'Aria Pulita', 'Guida sul confort abitativo' e durante il periodo di quarantena Covid ' Come sanificare' tutti scaricabili gratuitiamente sul suo sito https://www.andrearotta.com/ 

Per maggiori informazioni consultare il sito  https://www.andrearotta.com/  e il canale  https://www.youtube.com/channel/UC9sqWNUPfrH_v9GbtsrA3ag 

 

 

Andrea Rotta-red.laprimalinea.it