Deciso da un gruppo di lavoro multidiscplinare, Non vuole essere uno strumento di sanzione, ma di "monitoraggio e prevenzione". Ad Aosta è nato dunque un protocollo d'intesa che fissa alcune regole per favorire una pacifica convivenza tra i residenti e gli amanti della 'movida' serale e punta a raccogliere dei dati per prevenire l'inquinamento acustico.
Sarà sottoscritto da Comune, Questura, Usl, Arpa, Associazione dei commercianti di Aosta, Confcommercio Fipe e Adava, l'Associazione degli albergatori e delle imprese turistiche della Valle d'Aosta. Sarà operativo dall'1 agosto e avrà una valenza sperimentale di un anno. Nella parte operativa, il documento - frutto di un anno di lavoro in cui si sono susseguiti diversi incontri pubblici e istituzionali nell'ambito del progetto 'MoVda'- fissa il termine degli eventi serali con musica dal vivo alle 23,30, indicando a titolo sperimentale un livello di emissione non superiore ai 75 decibel. Sale da 12 a 18 il numero di eventi annuali che ciascun esercizio commerciale può organizzare, con un massimo di tre serate al mese.
Per organizzare le serate, bisognerà richiedere l'autorizzazione all'Amministrazione comunale sette giorni prima della data prescelta. Il protocollo prevede anche l'acquisto da parte del Comune e l'installazione di quattro fonometri nel centro storico per il monitoraggio delle emissioni sonore; l'organizzazione in collaborazione con l'azienda sanitaria valdostana di progetti e iniziative di informazione e sensibilizzazione sulla cultura del bere bene e in modo responsabile e sul valore dell'ascolto della musica a volumi adeguati; la pulizia delle vie e delle strade; l'incentivo all'utilizzo di bicchieri non monouso; la definizione di limitazioni orarie per il consumo in strade e piazze di alcolici, tramite un controllo sulla vendita dopo tale orario nei negozi e nei mini market.
Per la delegata del comprensorio di Aosta dell’Adava, Jeannette Bondaz, "ciò che preoccupa, e che speriamo l’attivazione del Protocollo contribuisca a limitare attraverso controlli mirati delle Forze dell’Ordine, è quanto avviene al termine delle serate di musica e di intrattenimento nel centro storico, quando i più giovani sciamano furi dai locali e, sovente, si rendono autori di schiamazzi e, qualche volta, di atti di vandalismo".
Il testo del Protocollo - afferma il presidente dell’Ascom Aosta, Ermanno Bonomi – è il frutto di un processo di mediazione lungo e faticoso, ma rappresenta un passaggio importante per la città di Aosta. Forniamo a tutti gli attori del territorio uno strumento attraverso il quale provare a garantire a tutti, gestori di pubblici esercizi, residenti e turisti, la tranquillità nel lavoro e nella vita quotidiana, restando inteso che grazie al lavoro della cabina di regia che si riunirà periodicamente avremo modo di apportare le eventuali modifiche che si rendessero necessarie".
Secondo il presidente della Fipe Valle d’Aosta, Graziano Dominidiato, "il lavoro di squadra approfondito che è stato fatto trasmette un segnale importante alla comunità. Da questo punto di vista, siamo orgogliosi di essere stati partecipi del processo che ha condotto alla definizione del Protocollo. Il documento è un punto di partenza significativo, ma crediamo che sia necessaria una buona dose di buon senso e di rispetto da tutte le parti in causa, esercenti e residenti, in modo da vivere la città in modo armonioso e sereno".
Commenta il direttore generale dell’Arpa della Valle d’Aosta, Igor Rubbo: "L’Agenzia è lieta di partecipare all’iniziativa nell’ottica di fornire il proprio apporto tecnico e scientifico all’analisi dei dati che saranno raccolti sul territorio, nell’ottica di un’azione di prevenzione e non di controllo o di repressione; il senso dell’iniziativa infatti non può che essere diretta a favorire comportamenti responsabili da parte di tutti i portatori d’interesse, soprattutto durante i mesi estivi in cui la città si apre ai turisti".
"L’Azienda Usl VdA – spiega il direttore generale, Massimo Uberti - aderisce al Protocollo di intesa anche viste le iniziative pregresse e attuali attivate con i soggetti istituzionali coinvolti, nell’ottica della finalità condivisa di contribuire alla salvaguardia della salute dei cittadini, in questo caso spesso di quelli più giovani, mediante azioni di sensibilizzazione, di prevenzione e di promozione della salute e dei sani e corretti comportamenti e stili di vita".
"Per rendere la città più vivibile e sicura – afferma il questore di Aosta, Carlo Musti - è necessario che ognuno faccia la sua parte. La Questura provvederà, nel quadro della normativa vigente, a disporre coordinati servizi di ordine e sicurezza pubblica, avvalendosi dell’apporto di altri Enti, sulla base dell’attività informativa pervenuta in sede tecnica".
"Il Protocollo - dichiara il sindaco Gianni Nuti - è frutto di un lavoro particolarmente complesso che ha richiesto numerosi incontri, con l’obiettivo di elevare la qualità della vita di tutti ad Aosta, sia di chi desidera godere di momenti di svago, sia di chi lavora nel settore dell’accoglienza turistica, così come della gestione di pubblici esercizi, sia di coloro che la città la abitano, e desiderano poter godere di relax e tranquillità. Riteniamo, infatti, che, se sarà rispettato e fatto rispettare da tutti i soggetti interessati, il documento che andremo a sottoscrivere possa rappresentare la soluzione alla maggior parte dei problemi finora vissuti nelle zone più movimentate della città negli ultimi anni".