Cronaca | 17 agosto 2023, 15:08

Inchiesta The Stone, Colliard e Cappelletti restano liberi ma contro di loro 'grave quadro indiziario'

I giudici del Riesame di Torino hanno riqualificato il reato di 'corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio' (319 cp) in quello di 'corruzione per l'esercizio della funzione' (318 cp)

Ezio Colliard (a sn) insieme all'avvocato Corrado Bellora all'ingresso di Palazzo Giustizia ad Aosta

Ezio Colliard (a sn) insieme all'avvocato Corrado Bellora all'ingresso di Palazzo Giustizia ad Aosta

Possono restare in libertà, ma il tribunale del Riesame di Torino ha riconosciuto la sussistenza di un grave quadro indiziario nei confronti dell'imprenditore Ezio Colliard, amministratore unico della Vico srl di Hone e dell'architetto Valerio Cappelletti, membro sino al 21 maggio scorso della Commissione edilizia comunale di Valtournenche.

Il Riesame ha valutato il ricorso in Appello presentato dal pm di Aosta Luca Ceccanti contro l'ordinanza del gip di Aosta che il 23 maggio scorso aveva rimesso in libertà Colliard e Cappelletti, arrestati e posti ai domiciliari nel pomeriggio di venerdì 19 maggio e accusati di corruzione per un presunto accordo illecito volto al rilascio delle autorizzazioni per la realizzazione del 'mini grattacielo' The Stone a Breuil Cervinia.  

Negando la misura cautelare disposta in flagranza, i giudici di Torino hanno anche riqualificato il reato di 'corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio' (319 cp) in quello di 'corruzione per l'esercizio della funzione' (318 cp); hanno inoltre stabilito per l'imprenditore il divieto temporaneo di esercitare uffici direttivi delle imprese, mentre per il professionista il divieto temporaneo di esercitare pubblici uffici; il provvedimento, della durata di sei mesi in entrambi i casi, è sospeso ed è impugnabile dagli indagati.

L'articolo 318 del Codice penale dispone che il pubblico ufficiale che per l'esercizio delle sue funzioni o dei suoi poteri, indebitamente riceve per sé o per un altro denaro o altra utilità, o ne accetta la promessa, è punito con la reclusione da tre a otto anni.

l'arresto 'controverso

Secondo gli inquirenti l'architetto Cappelletti (foto sotto, primo da sn) si sarebbe accordato con Colliard per fargli ottenere il parere positivo sul rilascio del titolo a costruire, ottenendo quale contropartita la promessa di una dazione complessiva di 330.000 euro. Gli indagati, sostiene il Nucleo di polizia tributaria delle Fiamme Gialle, "avrebbero pattuito di diluire il pagamento della somma nel tempo, sotto forma di corrispettivo per false consulenze, con un anticipo pari a poco più di 10 mila euro"; denaro versato da Colliard a Cappelletti nel pomeriggio di venerdì 19 maggio in piazza Chanoux con un assegno circolare sotto gli occhi degli stessi finanzieri.

Il gip di Aosta Giuseppe Colanzingari, nella sua ordinanza, pur assentendo sulla sussistenza di indizi e convalidando il fermo, aveva sollevato forti dubbi su tale ricostruzione, accogliendo invece diverse osservazioni degli avvocati difensori, Corrado Bellora e Andrea Giunti per Colliard e Filippo Vaccino per Cappelletti.

La prima è che tra Cappelletti, che si era presentato in udienza con un trolley zeppo di documenti, e Colliard sussistesse da oltre dieci anni un fattivo rapporto finalizzato alla realizzazione di un grande albergo sull'ex area camper di Valtournenche, grande appezzamento metà del quale è di proprietà della società Alva srl dei fratelli Alessio e Valerio Cappelletti e l'altra metà di altri sei proprietari. Sarebbe stato proprio l'architetto Valerio a realizzare il progetto dell'hotel e ad adoperarsi, in forma ineccepibilmente legale sottolineano i difensori, per far si che si giungesse venerdì 19 maggio al preliminare di compravendita dell'ex area camper di Valtournenche.

Prezzo pattuito per l'acquisto da parte della Vico, due milioni e mezzo di euro da versare ai sette proprietari. Con Valerio Cappelletti, però, che per il buon fine di questa operazione ha lavorato per anni, Colliard si sarebbe accordato per l'ulteriore compenso di 330.000 euro a titolo di prestazione/consulenza professionale svolta in tutti questi anni: una cifra tutto sommato più che congrua, anzi inferiore di almeno la metà di qualunque provvigione, considerato che la realizzazione della struttura alberghiera costerebbe a Colliard poco più di 25 milioni di euro. E c'è di più, avevano sostenuto in udienza gli avvocati, mostrando al gip una scrittura privata sottoscritta da Colliard e Cappelletti subito dopo il preliminare di compravendita: trattandosi di un'operazione 'success free' ovvero 'salvo buon fine', se alla data del 30 novembre la compravendita non fosse stata perfezionata con tutti i proprietari dell'ex area camper, Cappelletti avrebbe dovuto restituire i diecimila euro anticipatigli da Colliard sul maggior compenso di 330.000 euro, oltre a eventuale caparra versata per l'acquisto del terreno. 

Le indagini della Guardia di finanza: una mole di atti

Per gli inquirenti delle Fiamme Gialle, la vicenda 'The Stone' è solamente una tranche della complessa mole documentale acquisita da luglio 2022 ad oggi (acquisizione peraltro ancora in corso); basti pensare che anche la stessa realizzazione del grande albergo sull'ex area camper di Valtournenche è oggetto di indagine. Soltanto la nota informativa che la GdF si prepara a presentare al pm Ceccanti è composta da oltre un centinaio di pagine, nelle quali il reato maggiormente evidenziato è quello di corruzione nelle fattispecie del 318 e 319 cp, ma figura anche quello di false fatturazioni per operazioni inesistenti.

pa.ga.