"Leggo con soddisfazione dei buoni risultati del Casino de la Vallée di Saint-Vincent. Carta canta e i numeri non sono, per fortuna, fantasie". Luciano Caveri, assessore regionale agli Affari europei Innovazione e PNRR , fino a pochi mesi fa delegato alle Partecipate e quindi anche al casinò, commenta così i dati recentemente diffusi dall'Ufficio marketing della Casa da Gioco.
In virtù di un concordato che 'tiene' e al termine di numerosi processi -penali e amministrativi il Casinò amministrato da Rodolfo Buat sembra avere ingranato la marcia giusta. "Come le tempeste precedenti avevano rischiato l'affondamento della nave in un clima non bello - aggiunge Caveri - in cui pesarono le bugie di chi governò fingendo che tutto andasse bene (venni persino indicato come la Cassandra di turno quando esprimevo le mie preoccupazioni), la ripresa ancora in atto ha creato il necessario clima di serenità".
Per Caveri, "ora bisogna guardare avanti e lo dico non avendo più responsabilità dirette sul dossier, che però per uscire definitivamente dal tunnel -ormai la scadenza del concordato è nel 2024- va gestito in modo condiviso per assicurare il futuro ad un'attività che resta singolare (in Italia ci sono solo quattro casinò) e foriera di vantaggi per la comunità".
"Il grande bivio" per l'assessore "è fra gestione pubblica o subentro dei privati, ricordando come la concessione resta pur sempre regionale e bisogna svecchiare i giochi e aiutare Saint-Vincent a diventare luogo di spettacolo e di divertimento a sostegno dell'attività di gioco".
Caveri conclude: "L'idea di una gestione privata -solidamente controllata e regolamentata- può essere una buona scelta. La si deve studiare in fretta, perché i tempi di realizzazione non sono brevi e sarebbe nociva una stagnazione".
pa.ga.
