Cronaca | 19 settembre 2023, 12:50

Uomini che picchiano le donne, in Valle d'Aosta ce ne sono troppi

Uomini che picchiano le donne, in Valle d'Aosta ce ne sono troppi

In Valle d'Aosta sono 75 gli operatori di 'prima linea' formati grazie ai programmi per autori di violenza sul territorio valdostano, finanziati con le risorse del programma Investimenti in favore della crescita e dell'occupazione 2014/20 del Fondo sociale europeo.

Il progetto, coordinato dall'assessorato regionale alla Sanità in collaborazione con il Centro di ascolto uomini maltrattanti onlus di Firenze, il Centro donne contro la violenza di Aosta, le cooperative valdostane La Sorgente, L'Esprit à l'Envers e l'Einap VdA e presentato oggi durante un convegno a Palazzo regionale ad Aosta- punta alla creazione di un modello di presa in carico degli uomini autori di violenza basato sulla realtà valdostana, lavorando in rete.

Il primo step consiste nella formazione degli operatori di prima linea che si occupano di individuare e rilevare la violenza, coinvolgere gli uomini che l'hanno commessa, favorendo una loro assunzione di responsabilità e proteggere le vittime.

Nella formazione sono stati coinvolti "75 operatori che tutti i giorni lavorano sul territorio valdostano sul tema della violenza di genere: non solo operatori del sociale ma anche sanitari e del terzo settore. operatori che tutti i giorni si confrontano con questi temi - ha spiegato Vitaliano Vitali, coordinatore dell'assessorato regionale alla Sanità -. La formazione ha avuto un carattere generale, siamo partiti dai campanelli di allarme della violenza di genere".

Per l'assessore regionale alla Sanità, Carlo Marzi, "è assolutamente rilevante sviluppare un approccio di natura tecnica affinché anche il tema degli uomini maltrattanti diventi un tema centrale. Lo è da un punto di vista amministrativo e lo dimostrano tutte le scelte politiche e amministrative che stiamo ponendo in essere negli ultimi anni".

L'assessore regionale agli Affari europei, Luciano Caveri, ha aggiunto: "Tra i vantaggi del processo di integrazione europea c'è questo insieme di fondi europei che ricadono anche intelligentemente sui territori anche se in questo periodo c'è un tentativo di accentramento dei fondi comunitari che sarebbe un errore capitale. Il Fondo sociale europeo serve per iniziative come queste che accendono una luce su degli argomenti di particolare delicatezza".

A questo proposito, prosegue Caveri, "quello che a me impressiona tantissimo è il voyeurismo su certi femminicidi e certe uccisioni: ci sono contenitori televisivi pomeridiani che ripetono a dismisura i meccanismi, le vicende, come si è svolto il fatto, chi era lui, chi era lei. L'effetto emulativo esiste e questa quotidianità è punteggiata, giorno dopo giorno, da episodi simili".

 

red.laprimalinea.it