"Tempo di scompigliamenti e 'sconquassi' politici in Valle d'Aosta, con la diaspora di quattro consiglieri regionali dalla Lega VdA al neonato (o neo-rinato?) Rassemblement Valdotain. Eppure, nonostante le acque della politica valdostana restino agitate anche in altre aree (vedi le querelle e i 'dispetti' ideologici a sinistra e i pour-parler continui nel mondo autonomista che guarda alla réunion), anzi proprio in questo periodo così fluido, un candidato valdostano trasversale, comune alle diverse realtà politiche, per il Parlamento Europeo è ciò che maggiormente auspico, in linea con quanto espresso recentemente dal Movimento Esprì".
Lo ha detto a Laprimalinea.it l'ex consigliere regionale e imprenditore di Nus Paolo Contoz, spiegando di trovarsi d'accordo "sulla scelta di un candidato comune, perché se davvero si vuole fare una réunion non solo a parole ma soprattutto con i fatti (spero però in una réunion di nuove proposte e nuove regole e non in una minestra riscaldata), è ora di cominciare a pensare 'in grande'. Perchè dire 'no' a un nome condiviso da tutte o quasi le forze politiche regionali? Un nome capace di unire invece di dividere; di raccogliere consensi piuttosto che disperderli".
Contoz spera "vivamente" che questa proposta "venga accolta e chi davvero 'conta' qualcosa nelle decisioni e nelle scelte politiche possa al più presto organizzare un tavolo di confronto con rappresentanti di tutte le forze politiche presenti in Consiglio Valle e non solo, per decidere il programma e un candidato che possa favorire, dopo tanti anni, il reingresso di un valdostano nel Parlamento Europeo. Chissà se c'è davvero, questa tanto sbandierata volontà di cambiamento nella nostra piccola e amata regione".