Per oltre tre italiani su quattro la sanità deve essere pubblica e il dato percentuale in Valle d'Aosta è perfettamente in linea con quello nazionale.
Di più: per il 90% dei cittadini deve essere una priorità del Governo nella Finanziaria e per il 37% (39% per i valdostani), merita addirittura il primo posto. Sono alcuni dei risultati dell’Indagine eseguita sull’opinione pubblica e sul personale medico dall’Istituto Piepoli per la Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri e presentata oggi nell’ambito del Convegno “Valore salute: Ssn volano di progresso del Paese. I 45 anni del Servizio sanitario nazionale, un’eccellenza italiana”, in corso a Roma.
Protagonista delle interviste telefoniche e via web – effettuate su un campione di 1000 persone, rappresentativo degli italiani di età compresa tra 15 e 75 anni, con un oversampling di 200 interviste nella fascia d’età tra 15 e 19 anni, e un campione di 300 medici e odontoiatri – proprio il Servizio sanitario nazionale, come fattore determinante per unire il Paese e farlo crescere.
“La manovra punta finalmente sui professionisti del Servizio sanitario nazionale– afferma il Presidente della Fnomceo, Filippo Anelli – invertendo una tendenza che, sinora, aveva allocato risorse, attraverso il Pnrr, soltanto sulle strutture e sulle infrastrutture. Bisogna continuare su questa strada, continuare a investire sulla sanità perché quell’auspicio del Ministro della Salute Orazio Schillaci di trasformare la sanità in un grande sistema Paese che dia risposte a tutti sia realizzato”.
A quanto emerge dall’indagine, gli italiani tendono in maggioranza (54%) a promuovere il servizio sanitario regionale, ma con grandi distanze territoriali. Se, infatti, al nord si raggiungono picchi del 69% di soddisfazione, al sud e nelle isole ci si ferma a quota 41%.
Specularmente e di conseguenza, quando si chiede chi debba guidare la sanità tra Stato e Regioni, al nord prevale il modello concentrato sulle regioni mentre al sud si chiede un intervento statale, probabilmente proprio nella speranza che questo riequilibri la qualità percepita del servizio sanitario.Quello che è chiaro, in ogni caso, è che la sanità per gli italiani deve essere prevalentemente pubblica. Così la pensano più di 3 italiani su 4, il 76%, in questo caso in modo trasversale nelle diverse aree del Paese.