Da giorni al centro di vibrate polemiche in Valle d'Aosta e nel Canton Vallese, era prevedibile che i lavori per la pista di Coppa del Mondo di sci sul ghiacciaio del Teodulo, "con le ruspe che hanno rotto il ghiaccio per riempire alcuni crepacci" arrivassero in Parlamento. Se siano stati autorizzati in modo corretto e sia stata avviata una Valutazione dell'impatto ambientale lo chiede un gruppo di deputati dell'Alleanza Verdi e Sinistra-AVS, con primo firmatario il deputato torinese Marco Grimaldi della Sinistra italiana, in un'interrogazione a risposta scritta depositata al ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin.
Da settimane si sta lavorando per preparare la pista Gran Becca, che l'11 e il 12 novembre ospiterà quattro discese libere della Coppa del mondo di sci alpino maschili e femminili tra Zermatt e Breuil-Cervinia. Sul versante svizzero, alcune ruspe sono intervenute sul ghiacciaio e la Commissione edilizia cantonale ha stoppato parte del cantiere.
L'interrogazione dei progressisti è sottoscritta anche dai deputati Luana Zanella, Angelo Bonelli, Francesco Emilio Borrelli, Devis Dori e Francesca Ghirra. I deputati dell'AVS scrivono che "da settimane sarebbero in corso escavazione a opera di ruspe, che si sarebbero spinte oltre il perimetro consentito andando a rompere il ghiaccio perfino in zone protette".
Gli interroganti ricordano che "l'epoca in cui si svolgerà la Coppa del mondo di sci è segnata dalla crisi climatica, che rappresenta una vera e propria emergenza globale. Il surriscaldamento del pianeta, con un aumento della temperatura media di 1,1 gradi rispetto all'era preindustriale (1850-1900), sta già avendo impatti diffusi e disastrosi che colpiscono la vita di milioni di persone in tutto il mondo, con l'aumento di ondate di calore, siccità, inondazioni, scioglimento dei ghiacciai".
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