Mentre mezza Italia in queste ore è sommersa dall'acqua e colpita da tante frane, lunedì 30 ottobre la Giunta regionale ha approvato l’acquisizione di due servizi specialistici di sondaggi e studi sul rischio idrogeologico, nel settore della difesa del suolo e delle risorse idriche ed è stato approvato l’elenco delle proposte di interventi nel settore irriguo da inserire nel Piano nazionale di Interventi Infrastrutturali per la Sicurezza nel Settore Idrico.
"La crisi idrica è un fatto strutturale e non solo emergenziale da affrontare con un programma di interventi a medio/lungo periodo da affiancare a provvedimenti immediati volti a ridurre gli effetti contingenti della scarsità di precipitazioni atmosferiche – spiega l’assessore regionale alle Opere pubbliche e difesa del suolo, Davide Sapinet -. Con l’approvazione della delibera n. 515 del 15 maggio 2023 erano state stabilite le linee di intervento, attraverso l’Osservatorio regionale tecnico-politico sulla crisi idrica. In particolare l’obiettivo è rendere efficiente l’attuale sistema di approvvigionamento e distribuzione idrica irrigua riducendo le perdite, migliorando i sistemi di captazione e razionalizzando gli utilizzi delle acque, e pianificare la realizzazione di interventi volti all’interconnessione tra le reti irrigue, al potenziamento di nuove fonti di approvvigionamento e alla realizzazione di bacini di accumulo delle acque".
Per la realizzazione degli interventi, visti anche il consiste importo delle opere da realizzare, "bisogna ricorrere anche a tutte le occasioni di finanziamento disponibili, quali ad esempio, quelle del Piano Nazionale di Interventi Infrastrutturali per la Sicurezza nel Settore Idrico (PNIISSI)".
Le pianificazioni nel settore potabile sono in corso da parte del Bim, che, come EGA, ha approvato un Piano d’ambito corredato dal programma degli interventi, raccogliendo le istanze provenienti dal territorio e individuando finanziamenti attraverso il ricorso a mutui della Cassa depositi e prestiti (CdP) per 30 milioni di euro e, grazie ad una modifica sui trasferimenti dei sovracanoni operata dalla Regione, ha potuto finanziare interventi di manutenzione straordinaria sulle reti per più di 10 milioni di euro. Oggi sono in corso investimenti, tenendo conto anche di quelli avviati prima della riorganizzazione, per più di 50 milioni di euro.
"Si tratta al momento di progetti molto mirati localmente - prosegue Sapinet - e quindi non in possesso della rilevanza regionale richiesta, sia ipotesi di progetto anche rilevanti per le quali è stato approvato lo sviluppo progettuale; non risulta pertanto possibile al momento individuare alcun intervento con le caratteristiche amministrative e tecniche coerenti con le richieste del bando anche se sono in corso le azioni per disporre di quanto necessario per il futuro; Nel settore irriguo, sono state valutate le proposte di intervento che i diversi CMF stanno valutando, individuando come coerenti con quanto richiesto dal bando quelle relative al Bacino di accumulo località Gordzà in Comune di Torgnon per un importo previsto in euro 30,5 milioni e al Bacino di accumulo del Fallère in Comune di Saint-Pierre per un importo previsto in euro 31,3 milioni – conclude l’Assessore Sapinet -. La DGR approvata oggi individua pertanto questi due interventi quali quelli selezionati dalla Regione per esser proposti nel Piano Nazionale di Interventi Infrastrutturali per la Sicurezza nel Settore Idrico".