Attualità | 05 dicembre 2023, 22:08

Affaire traforo G.S. Bernardo, gli svizzeri minacciano di portare in tribunale la Sitrasb di Avoyer

Affaire traforo G.S. Bernardo, gli svizzeri minacciano di portare in tribunale la Sitrasb di Avoyer

A maggio e a giugno di quest'anno si sono susseguite una dopo l'altra, le pressanti lettere indirizzate dal presidente e dal direttore della società elvetica di gestione del tunnel del G.S. Bernardo TGSB al presidente della 'consorella' italiana Sitrasb e ai vertici dell'Amministrazione regionale per 'convincerli' a sborsare 26 milioni di euro, somma pretesa dagli svizzeri per i lavori alla soletta di ventilazione del traforo.

Hanno minacciato di chiudere il tunnel, di trattenersi tutti i soldi degli incassi in caso di insolvenza italiana e, persino (e questa è una rivelazione che sorprende oltremodo) di avviare una causa civile per portare in tribunale i dirigenti di Sitrasb e obbligarli, in questo modo, ad 'accettare' l'ineluttabilità della costosa opera progettata e decisa, costi compresi, dalla TGSB. E costringerli a farli partecipare al 50% delle spese, ovviamente.

Insomma, come dimostra la corrispondenza che tra pochissimo pubblicheremo (e che già possediamo, altrimenti non avremmo questa certezza), Olivier Français presidente di TGSB, il suo vice Philippe Nantemod e il direttore del tunnel, François Pignat non hanno esitato a mettere spalle al muro il loro corrispondente italiano Edi Avoyer, che di fatto ha avuto il torto di tacere per troppo tempo (e sta tacendo ancora, vien da credere) questa che a noi che leggiamo la sceneggiatura di questo 'affaire' appare sempre più una sorta di 'bullizzazione' (ci sia concesso il termine, volutamente estremo ma che rende bene il climax) istituzionale  da parte elvetica.

A meno che gli svizzeri non abbiano tutta la ragione dalla loro parte, ma com'è possibile che uno abbia tutte le ragioni e l'altro tutti i torti? O a meno che queste pressioni al limite dello 'stalkeraggio diplomatico' non nascondano qualcos'altro. La verità sta sempre, o quasi sempre, nel mezzo. E c'è anche chi, come il direttore generale della Vigilanza concessioni del ministero dell'Interno, Felice Morisco, questa verità la sta cercando. A brevissima futura lettura.

pa.ga.