Via libera a maggioranza dalla Quinta commissione Servizi sociali del Consiglio Valle, riunita questa mattina, al disegno di legge per estendere l'indennità sanitaria temporanea a tutte le professioni sanitarie.
Sul testo si sono astenuti i gruppi Lega e Forza Italia. Il provvedimento, presentato dalla giunta il 22 novembre, è composto di otto articoli che introducono un'indennità sanitaria temporanea per il triennio 2023-2025 per il personale delle professioni sanitarie del comparto sanità e per la dirigenza non medica, veterinaria e delle professioni sanitarie titolari di lavoro subordinato a tempo indeterminato, pieno e parziale, con l'azienda Usl. Relatori del disegno di legge sono i consiglieri Albert Chatrian (Alliance Valdôtaine -Vda Unie) per la maggioranza e Claudio Restano (gruppo misto) per la minoranza. Il testo ha anche avuto il parere di compatibilità finanziaria, sempre a maggioranza (astenuti Lega e Rassemblement Valdôtain), da parte della seconda commissione.
"L'atto sarà portato all'attenzione del Consiglio già nell'adunanza convocata per mercoledì e giovedì prossimi- dice il presidente della quinta commissione, Andrea Padovani (Federalisti progressisti-Partito democratico)-. Con questo disegno di legge completiamo il percorso di valorizzazione delle esperienze professionali del personale sanitario avviato con la prima legge di attrattività 22/2022 che aveva introdotto un'indennità sanitaria temporanea per medici e infermieri con il requisito del tempo indeterminato e pieno con l'Ausl. Oggi, estendiamo quindi l'indennità a tutti i professionisti sanitari".
Il consigliere Claudio Restano ha presentato questa mattina un emendamento al testo di legge: "La mia proposta- spiega- va nella direzione di specificare in legge gli importi da destinare al personale, ossia 800 euro lordi per la dirigenza non medica e veterinaria e 350 euro per il personale delle professioni sanitarie, come per altro indicato nella legge 22/2022 sull'attrattività sanitaria per medici e infermieri. Questo affinché siano trattati tutti alla stessa maniera: noi riteniamo che in sanità non ci debbano essere né figli e né figliastri".
Mauro Baccega di Forza Italia afferma che il voto di astensione del gruppo "è dovuto alla mancanza di chiarezza rispetto al numero di beneficiari coinvolti nella misura e agli importi da erogare". E aggiunge: "Ci riserviamo di esprimerci altrimenti in aula sulla base degli approfondimenti che abbiamo richiesto e sull'emendamento del consigliere Restano che noi abbiamo sostenuto. Questo provvedimento è un altro passo per valorizzare i professionisti della sanità, anche se rimangono esclusi gli operatori socio-sanitari, i comparti amministrativo e tecnico, le dirigenze amministrativa e professionale: continueremo a lavorare affinché tutto il personale possa ricevere una indennità sanitaria". Anche il capogruppo della Lega, Andrea Manfrin, pur sostenendo "la necessità di questo provvedimento che allarga la platea per l'indennità sanitaria", si dice "in disaccordo con la maggioranza che continua a non sostenere gli operatori socio-sanitari, che al pari delle altre figure sanitarie meritano invece di essere valorizzati".