La nuova legge regionale sugli affitti brevi e turistici è tornata all'attenzione del Consiglio Valle con un'interrogazione e risposta immediata presentata dal gruppo Progetto Civico Progressista nella seduta consiliare del 20 dicembre.
La Capogruppo Erika Guichardaz ha ricordato che "la legge di conversione del 'decreto anticipi' (191/2023) dello scorso 15 dicembre contiene nuove disposizioni sugli affitti brevi, prevedendo anche l'istituzione di un Codice identificativo nazionale-Cin per le unità immobiliari destinate a contratti di locazione per finalità turistiche e per locazioni brevi. Invece, la legge regionale 11 del 2023 sulle locazioni brevi ha da poco introdotto il Codice identificativo regionale-Cir. Chiediamo di conoscere le novità rispetto alle assegnazioni dei Cir e Cin alla luce della normativa nazionale recentemente introdotta".
Il tema era già stato sollevato nei mesi scorsi da Claudio Pica, dell'Home Sharing Club Valle d''Aosta Airbnb: "La Regione sta attuando il Codice identificativo regionale senza tener conto di quello istituito a livello nazionale. Dovrà quindi adeguarsi e intanto ha già speso denaro pubblico in consulenze, nuove applicazioni, riunioni quando sarebbe bastato aspettare un mese o al massimo due...".
L'assessore regionale al Turismo e Commercio, Giulio Grosjacques (foto sopra), ha evidenziato che "le disposizioni nazionali dovranno essere applicate a decorrere da una data non ancora determinata o determinabile. In una materia di confine qual è la locazione turistica attinente al diritto civile, che è di competenza esclusiva statale, e contestualmente al turismo, di competenza esclusiva delle Regioni e, in particolare ai sensi dello Statuto speciale, sarebbe stato auspicabile un processo di riforma improntato alla leale collaborazione, volto alla definizione di un quadro normativo che fosse il risultato di un'intesa tra Stato e Regioni così come richiesto unanimemente dalla Commissione turismo in sede di Conferenza Stato-Regioni".
La legge regionale sugli affitti brevi "è stata approvata dal Consiglio Valle - ha sottolineato Grosjacques - nel pieno rispetto della legislazione nazionale vigente ancora oggi, non essendo stata abrogata dalle nuove disposizioni, che fa salvi i Cir rilasciati da Regioni e Province autonome. Nel corso delle prossime settimane verranno effettuati gli opportuni approfondimenti per verificare quali eventuali modificazioni o integrazioni dovranno essere apportate alla legge 11/2023 ed eventualmente la sussistenza dei presupposti in accordo con la Commissione turismo per l'impugnazione davanti alla Corte costituzionale di quelle disposizioni che appaiono lesive delle prerogative che la Costituzione e lo Statuto speciale attribuiscono alla Valle d'Aosta in materia di turismo".
"La leale collaborazione dovrebbe esserci sempre, ma ci dovrebbe anche essere il buon senso da parte del legislatore regionale visto che, al momento dell'approvazione della legge, sapevamo della questione del Cin e non è sostenibile paragonarsi ad altre Regioni, tenuto conto che la Lombardia è da cinque anni che assegna i Cir e non da novembre 2023 come la nostra Regione - ha replicato la capogruppo Pcp Guichardaz -. Tutto questo porterà a un maggior carico di lavoro per i Comuni e un aumento di burocrazia per i cittadini".