Attualità | 27 dicembre 2023, 17:10

Valtournenche, la Vico di Colliard si ricompra il 'Gran Baita'

Valtournenche, la Vico di Colliard si ricompra  il 'Gran Baita'

Nel giro vorticoso di interessi immobiliari a fortune alterne (ma quasi sempre alquanto remunerative) della società edile Vico di Ezio Colliard nella Valtournenche, l'affaire 'Gran Baita' occupa certamente un posto rilevante e proprio perché mai come in questo caso di alterna fortuna si può parlare, per l'imprenditore di Hone. Perché dopo essere uscito vincitore dalla complessa vicenda giudiziaria sulla prima compravendita della struttura da lui acquistata e poi rivenduta (muri e società di gestione), Colliard il Gran Baita se lo sta riprendendo (sono in definizione gli ultimi passaggi notarili e fiscali) e nei prossimi giorni, presumibilmente già subito dopo le feste, presenterà al Comune di Valtournenche i primi progetti per la ristrutturazione e riqualificazione completa dell'hotel, mettendo sul piatto ben quattro milioni di euro di oneri da riconoscere all'Amministrazione municipale tra interventi urbanistici, acquedottistica e quant'altro. Il modo migliore, forse, per lasciarsi alle spalle le 'sfighe' burocratico-amministrative di The Stone (non quelle giudiziarie, ovviamente, che caricano 'pesi' diversi).

Una storia lunga e intricata

Con la formula 'Perché il fatto non è previsto dalla legge come reato', l'11 febbraio 2023 in udienza preliminare il gup del tribunale di Aosta Giuseppe Colazingari assolse l'allora ex (poi nuovamente nominato) presidente della Cervino spa, Federico Maquignaz e l'imprenditore Ezio Colliard in qualità di rappresentante legale della Vico, dall'accusa di concorso in turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Il pm Luca Ceccanti aveva chiesto otto mesi di reclusione per ciascuno.

Il procedimento riguardava il presunto accordo per la cessione dell'albergo Gran Baita di Cervinia, da anni solo più un rudere e venduto nel 2016 dalla Cervino spa per un milione 570 mila euro alla Vico. L'imprenditore, insieme ad altre persone, aveva poi costituito una nuova società (La Gran baita srl) che nel novembre 2018 aveva rivenduto l'immobile per quattro milioni 350 mila euro alla holding 'Castello Società di gestione del risparmio-Castello Sgr spa'  e - spiegava la procura - senza effettuare alcun lavoro al fabbricato. Nella holding 'Castello', poi messo in procedura liquidatoria, c'erano ingenti fondi della Conferenza Episcopale Italiana-CEI.

Secondo l'accusa il tutto era avvenuto con "accordi, collusioni e mezzi fraudolenti", turbando "la regolarità della procedura di vendita" o "il procedimento diretto a stabilire il contenuto del bando" per "condizionare le modalità di scelta del contraente garantendo alla Vico srl l'aggiudicazione con relativi ingenti vantaggi economici".

Gli inquirenti sostenevano che il 17 marzo 2016 la Cervino spa (partecipata all'86 per cento da Finaosta) aveva trasmesso un invito a presentare offerte a nove soggetti. Il termine - sempre secondo l'accusa - era stato  "brevissimo", fissato al 21 aprile dello stesso anno. Inoltre non era stato indicato alcun prezzo base per l'immobile, nonostante la stima di Finaosta, nel maggio 2016, fosse di due milioni e 58 mila euro. Nato negli anni Trenta come grande albergo, l'hotel Gran Baita era stato semidistrutto da un rogo nel 1973. Gli avvocati Corrado Bellora (difensore di Maquignaz) e Monica Atzei (per Colliard) avevano invece evidenziato al gup che l'incasso di oltre un milione e mezzo di euro era stato per la Cervino spa una soluzione vantaggiosa rispetto alla demolizione della struttura, che sarebbe comunque costata un milione di euro. 

Nel febbraio di quest'anno l'80% del capitale della Castello Sgr, che possiede il Gran Baita, è stato acquistato dal colosso finanziario Anima Holding per un controvalore  di 60 milioni di euro, pagati interamente per cassa. Obiettivo di Anima è "fare crescere la piattaforma esistente di Castello, che oggi conta oltre 20 fondi immobiliari, nel mercato degli alternativi e consolidarne il ruolo sul mercato domestico sia organicamente che con operazioni strategiche di crescita per linee esterne". Evidentemente, stando alle ultime notizie che vedono Colliard tornare alla ribalta con un acquisizione così importante, in tale obiettivo rientra la riqualificazione del Gran Baita (che non ha nulla a che vedere con un'altra omonima struttura alberghiera realizzata un decennio fa).

pa.ga.