È "una delle manovre più risicate della storia repubblicana, a causa della situazione d'incertezza internazionale e del debito generato dagli interessi passivi e dal buco del Superbonus". Lo dice il deputato valdostano Franco Manes, componente delle minoranze linguistiche nel gruppo misto, che ieri alla Camera ha espresso un voto di astensione insieme a tutti il gruppo.
"Abbiamo assistito a una violazione del bicameralismo paritario, dove il governo ha limitato in modo inaccettabile il dibattito parlamentare" dichiara Manes. Il deputato dell'Union valdôtaine esprime anche forte disappunto per la gestione del Superbonus ma è soddisfatto per l'approvazione di tre ordini del giorno "di particolare importanza per la Valle d'Aosta".
Il primo riguarda i lavoratori frontalieri: presentato da Manes, è "una risposta diretta alle preoccupazioni" per "l'obbligo per i lavoratori frontalieri di versare una quota di compartecipazione al Servizio sanitario nazionale a partire dal 2024". Il governo dovrà "collaborare con le Regioni per identificare misure efficaci che incentivino i lavoratori a rimanere nelle loro regioni di origine". Il secondo ordine del giorno sottoscritto da Manes è quello per tutelare il francoprovenzale, spingendo per la creazione di un fondo specifico per la valorizzazione della lingua e della cultura a esso legate. Il terzo impegna il governo a valutare iniziative per il ripopolamento e lo sviluppo sostenibile delle aree montane e interne del Paese.
"Questo ordine del giorno- evidenzia Manes- sottolinea un cambio di prospettiva, considerando le Terre Alte non più come problemi marginali, ma come opportunità vitali per un rinnovato sviluppo nazionale. Questa iniziativa ha l'intento di rianimare le aree montane e interne, portando nuova vita e risorse attraverso una strategia di sviluppo che coinvolga attivamente le regioni, inclusa l'area autonoma di Trento e Bolzano". L'obiettivo è di "innescare un rinascimento territoriale, che possa portare a una rinascita culturale ed economica".