Economia | 11 gennaio 2024, 21:10

Concessioni idroelettriche; impasse sulla norma di attuazione ma servono certezze sul futuro

Concessioni idroelettriche; impasse sulla norma di attuazione ma servono certezze sul futuro

Con 18 astensioni della maggioranza e 15 voti favorevoli dell'opposizione, il Consiglio Valle ha respinto la mozione del gruppo consiliare Progetto Civico Progressista che chiedeva al Gouvernement di riferire in Commissione consiliare, entro 15 giorni, sulle interlocuzioni avute con i componenti di parte regionale della Commissione paritetica per giungere a una rapida approvazione della norma di attuazione in materia di concessioni di derivazioni d'acqua.

Il Presidente della Giunta, Renzo Testolin, ha comunque fornito all'Aula un aggiornamento sul confronto con i componenti di parte regionale della Paritetica "ai quali si è ribadita la volontà politica di perseguire gli obiettivi così come espressi nello schema originario di norma di attuazione, senza appiattirsi sulle modifiche apportate dalla parte statale che attenuerebbero notevolmente le opportunità regionali. È chiaro che questo percorso si scontra per certi aspetti con le osservazioni degli uffici ministeriali che in qualche modo possono condizionare il percorso della norma in Commissione paritetica".

"Il nostro interesse - ha detto Testolin - è quello di poter continuare a valorizzare le concessioni attraverso la nostra società partecipata (Cva ndr) ed è per questo che, parallelamente, all'impegno sulla norma di attuazione abbiamo sostenuto a livello politico, con le altre Regioni montane, la necessità di giungere ad una riassegnazione delle concessioni in essere a fronte di un piano di investimenti e di rilancio proposto dagli attuali concessionari Cva. Il deputato Manes, insieme ad altri, ha dunque presentato un emendamento al decreto energia proprio in tal senso. A nostro avviso, infatti, la necessità di arrivare all'obiettivo deve focalizzarsi su tutte le strade possibili".

Le consigliere del gruppo Progetto Civico Progressista, Erika Guichardaz e Chiara Minelli (foto sopra), rilevano che "per la seconda volta nell'arco di un mese e mezzo il Presidente Testolin si è rifiutato di venire in Commissione a riferire rispetto all'iter e ai contenuti della norma di attuazione dello Statuto in materia di concessioni per le grandi derivazioni idroelettriche".

In una nota, Pcp afferma che "il Presidente si sottrae al confronto in Commissione perché la maggioranza ha una posizione debole e incerta su una questione che pure è cruciale per l'autonomia valdostana e per le scelte di politica energetica. La Regione Valle d'Aosta, pur avendo la titolarità delle acque pubbliche, non ha oggi la competenza per disciplinare con propria legge le procedure e le modalità per assegnare le concessioni in scadenza. Deve ancora applicare un regio decreto del 1933, altro che autonomia! Mentre tutte le Regioni a Statuto ordinario, e anche la Regione a Statuto speciale del Trentino-Alto Adige, già hanno approvato o stanno approvando le loro leggi".

Proseguono Guichardaz e Minelli: "Autonomi sì, ma incompetenti a legiferare, e le scadenze delle grandi concessioni in essere sono prossime. Il problema è risolvibile con una norma di attuazione dello Statuto, ma tale norma - che deve essere predisposta dalla Commissione paritetica Stato-Regione, in cui ben quattro componenti su sei sono "valdostani" (i tre componenti designati dalla Regione ed Emily Rini, designata dallo Stato) - non è ancora arrivata a conclusione del suo lavoro. Eppure esiste, fin dal giugno 2019, una bozza che risponde bene alle richieste avanzate all'unanimità dal Consiglio regionale. È ora di concludere e non di tergiversare come sembra voler fare il Presidente Testolin, che confida in un emendamento al decreto energia in discussione alla Camera dei Deputati, di improbabile approvazione e che comunque non sostituisce la necessità della norna di attuazione del nostro Statuto".

Le consigliere di PCP si dicono dispiaciute che "ancora una volta la maggioranza regionale, con i suoi 18 voti di astensione, abbia respinto una mozione che ha una forte valenza autonomista. Sottolineiamo però anche due aspetti positivi del dibattito odierno: il primo è che comunque il Presidente Testolin ha dovuto infine affermare che la bozza del 2019 non deve essere modificata, rimane la strada maestra da perseguire. Il secondo è il fatto che questa volta tutta la minoranza, attraverso argomentazioni diversificate, con i suoi 15 voti si sia espressa a favore della mozione e dell'audizione del Presidente della Regione in Commissione per chiedergli di mettere tutte le carte sul tavolo".

Sul tema, "data la sua rilevanza cruciale", il gruppo regionale Pcp "interverrà con ulteriori iniziative ogni mese fino alla definizione della norma di attuazione".

 

pa.ga.