Politica | 11 gennaio 2024, 13:25

'Più controlli e sanzioni contro la falsa fontina americana'

'Più controlli e sanzioni contro la falsa fontina americana'

"Vediamo sui social immagini delle contraffazioni a scopo commerciale di prodotti denominati 'Fontina' che nulla hanno a che vedere con la produzione di altissima qualità del nostro formaggio, sottoposta a controlli rigorosi per poter ottenere il marchio di Denominazione di origine protetta". Lo ha evidenziato Dino Planaz,  consigliere di Rassemblement Valdotain, presentando in Consiglio Valle un'interpellanza sulla tutela della Fontina e dei prodotti agroalimentari valdostani. "È di fatto una concorrenza sleale - ha detto Planaz - cui bisogna porre rimedio. Ribadiamo l'importanza di sostenere il lavoro dei produttori valdostani, sollecitando i controlli sulle contraffazioni delle produzioni di qualità, simbolo della nostra regione". E in effetti di contraffazione si deve parlare quando si ha tra le mani un trancio in busta della sedicente, fantomatica 'fontina' prodotta in Wisconsin da tal 'BelGioioso' per il mercato statunitense: imbarazzante da guardare, inimmaginabile il gusto rispetto alle nostre Fontine dop.

Tal prodotto che nulla ha a che vedere con la realtà agroalimentare valdostana è stato oggetto di un'interrogazione del consigliere della Lega VdA Andrea Manfrin. "In base a diverse segnalazioni, arrivate da diversi canali - ha spiegato in aula Manfrin -  ho presentato una interrogazione per difendere una eccellenza del nostro territorio dalle imitazioni, di pessima qualità, che arrivano dal Wisconsin. Il nome della Fontina viene associato a queste confezioni che sembrano plastilina, di certo poco invitanti e completamente prive di ogni caratteristica che rende unica, per colore, profumo e sapore, l'ottima Fontina Dop del nostro territorio".

L'assessore regionale all'Agricoltura, Marco Carrel, ha risposto alla richiesta di Manfrin circa azioni a tutela del marchio e del prodotto, impegnandosi ad interloquire con il Ministero di riferimento per colmare i buchi normativi che non consentono di registrare, in via esclusiva, il marchio anche negli Usa, e quindi contrastare la diffusione delle pessime imitazioni.

"Le azioni a livello nazionale sono importanti  - ha replicato Manfrin - ma non si deve ignorare anche una forte azione di comunicazione per spiegare, negli Usa così come in tutto il mondo, che il marchio Fontina Dop è solo quello prodotto nella nostra Regione, tutelando non solo un prodotto caseario, ma in maniera più estesa, un valore della Valle d'Aosta che non può essere associata a simili vergognose imitazioni che non fanno altro che causare un danno di immagine".

L'interpellanza di Planaz chiede invece alla Giunta Testolin "se abbia già provveduto a segnalare all'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero dell'agricoltura queste contraffazioni, in difesa del lavoro dei produttori valdostani e dell'immagine della Valle d'Aosta in Italia e nel mondo".

L'assessore Carrel, ha premesso che "pur non rientrando tra i compiti istituzionali dell'assessorato la tutela dei prodotti di qualità - che rientra tra gli obblighi che il ministero dell’Agricoltura tramite il proprio l’Ispettorato centrale demanda ai Consorzi di tutela -, c'è grande attenzione sul tema e ci confrontiamo continuamente con il Consorzio produttori e tutele della Fontina. Ricordo che il Consorzio annualmente è tenuto a presentare all’Ispettorato centrale un piano di vigilanza con l’indicazione del numero minimo dei controlli da effettuare sul territorio nazionale e a rendicontare l’effettuazione di tali controlli. A questo fine, il Consorzio Fontina ha stipulato una convenzione con il Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano per l’utilizzo reciproco degli agenti vigilatori operanti su tutto il territorio nazionale. Il Consorzio collabora, inoltre, con il Nucleo antifrode e il Nucleo antisofisticazione e sanità dei carabinieri nello svolgimento delle campagne di controllo antifrode specifiche".

L'assessore ha quindi dettagliato i dati relativi al 2023: "Il Consorzio ha rilevato 56 irregolarità sul territorio nazionale, di cui 18 diffide immediate, 21 a seguito di verifiche sul web (erano 60 nel 2022), quattro segnalazioni all'Ispettorato centrale, tre da attività congiunte con i Nas, otto le sanzioni amministrative notificate dal Consorzio e due le denunce penali depositate dal Consorzio. Per gli altri paesi bisogna passare dall'Ispettorato centrale, in virtù degli accordi bilaterali o nell'ambito dell'Unione europea. L'attività del Consorzio è importante così come è fondamentale la sinergia con l'Assessorato che continua a monitorare la situazione per difendere un prodotto che per noi è un'eccellenza che rappresenta la nostra storia e il nostro paesaggio".

"In un mondo digitale, anche le informazioni tramite social sono utili - ha replicato il Consigliere Planaz -. Anche a livello italiano, a volte le piccole realtà di distribuzione usano il nome Fontina mentre vendono il fontal, che non ha niente a che vedere con il nostro prodotto. È quindi fondamentale mantenere alta l'attenzione su questo tema, controllando non solo le frodi vicine a noi, ma allargando l'orizzonte. La Fontina, con le sue caratteristiche di autenticità e le sue specificità produttive, racconta la storia del nostro territorio in Italia e nel mondo, così come lo fanno tutti i nostri prodotti agroalimentari".

pa.ga.