Febbraio è arrivato e le temperature di questi ultimi giorni ci hanno fatto assaggiare il sapore di una primavera alle soglie, nonostante ci troviamo quasi a metà inverno. "Non esistono più le mezze stagioni" si sente vociare in giro, ma le mezze stagioni in termini per lo più astronomici e meteorologici in realtà non sono mai esistete e né esisteranno perlomeno nella fascia temperata dove viviamo noi.
Esiste però l'anno bisestile e questo avviene, come tutti sappiamo, ogni quattro anni. Cosa accade nell'anno bisesto così tanto funesto? E quando fu introdotto e da chi? Perché? E ancora come mai in alcuni paesi invece è identificato come anno fortunato?
L’idea dell’anno bisestile venne a Giulio Cesare nel 46 a.C., quando ancora veniva conteggiato dopo il 24 febbraio, cioè prima delle calende di marzo. L’applicazione degli anni bisestili è stata però definitivamente regolarizzata da Ottaviano Augusto a partire dall’8 d.C. Il primo anno bisestile per come lo conosciamo oggi – e cioè da quando i giorni sono conteggiati a partire dal primo del mese – è stato perciò l’8 d.C.
In seguito, fu Papa Gregorio XIII ad accorgersi che con il passare dei secoli il calendario civile non andava d’accordo con il calendario solare e anzi si rischiava di finire a celebrare la Pasqua in estate. Nel 1582 con la bolla papale Inter gravissimas eliminò dunque tre anni bisestili ogni 400 (quelli d’inizio secolo), riducendo la differenza a soli 26 secondi in eccesso (la durata media dell’anno è ora di 365,2425 giorni). Il giorno in più diventò il 29 febbraio e per quell’anno si riportò l’equinozio di primavera al 21 marzo saltando d’un colpo dal 4 al 15 ottobre.
L’anno bisestile prende il nome dall’espressione latina bis sexto die (sesto giorno ripetuto). I romani infatti aggiungevano al calendario un giorno in più dopo il 24 febbraio, detto ante diem bis sextum Kalendas Martias (sesto giorno prima delle Calende di marzo).
L’anno bisestile è, sostanzialmente, un anno che conta un giorno in più – tradizionalmente il 29 febbraio – e che nel calendario giuliano cade ogni 4 anni (negli anni, appunto, divisibili per 4), mentre nel calendario gregoriano – il nostro – cade sia ogni 4 anni che negli anni secolari divisibili per 400. Il 2024 nella fattispecie è un anno bisestile.
L’anno bisestile è tradizionalmente considerato in molte culture un anno di sventura: da qui il proverbio Anno bisesto, anno funesto.
Per i Romani ad esempio era il mese dei Feralia, i riti dedicati ai defunti: funesto quindi. Ma era anche il periodo in ci si svolgevano le Terminalia dedicate a Termine, dio dei Confini, e le Equirie, gare che avevano la funzione di ricordare la conclusione di un ciclo cosmico, due simboli della morte e della fine.
Una tradizione anglosassone vuole che il 29 febbraio sia lecito, per le donne, fare una proposta di matrimonio ai loro fidanzati, e non viceversa. La stessa consuetudine vuole che la proposta sia necessariamente accettata: in caso di rifiuto, gli uomini dovrebbero risarcire le loro compagne.
In Irlanda a seguito della festa legata a San Patrizio per il giorno 29 febbraio, il 'Leap Day' ovvero ' il giorno del salto', alle ragazze a cui viene rifiutata la promessa di matrimonio spettano ricompense, comprese 12 paia di guanti, uno al mese, per celare la mano ancora senza anello della fanciulla. E così anche nel nord Europa ove questa consuetudine è ancora in atto: gli uomini che rifiutano una proposta di matrimonio a fine mese dell'anno bisestile, sono tenuti a regalare alle loro compagne guanti o vestiti.
Di usanze e tradizioni legate all'anno bisestile ve ne sono molte e anche di divertenti. Ma per chi è nato il 29 febbraio...?
Naturalmente, non può aspettare 4 anni per poter festeggiare il compleanno e così l'anniversario viene celebrato il 28 febbraio o il 1 marzo, tranne nel caso in cui la città di provenienza non decida di organizzarne uno in grande stile: cosa che accade, ad esempio, nelle città di Anthony in Texas e in New Mexico.
Si perché lo sapevate che Negli Stati Uniti esistono addirittura delle comunità che incoraggiano i bambini leapers (termine derivato da Leap Day, il giorno del salto) a riunirsi e festeggiare? La più nota si trova ad Anthony, città americana che nel 1988 è stata dichiarata «capitale mondiale dell’anno bisestile» dopo che una residente, Mary Ann Brown, presentò una petizione ai governatori del Texas e del New Mexico, i Paesi confinanti, per rendere ufficiale il titolo. Ogni “leap year” Anthony ospita il suo Festival mondiale dell’anno bisestile, radunando centinaia di bambini nati il 29 febbraio provenienti da diversi Paesi del mondo. Dal 1988 al 2016 è esistita la Honor Society of Leap Year Day Babies, la «società d'onore dei bambini nati in un anno bisestile», un club di compleanno, oggi non più attivo, che metteva in contatto i nati il 29 febbraio.
E volgendo lo sguardo oltre le superstizioni e i detti, noi, de Laprimalinea.it rinnoviamo gli auguri a tutti i nostri lettori e collaboratori, sperando in un anno bisestile propizio, ricco di sorprese e sogni che si realizzeranno! E che possa essere "non sfortunato" ma "ricordato" al meglio!