Iniziata puntualmente alle 9,30 di questa mattina nel piazzale della torre piezometrica in via Lavoratori Vittime del Col du Mont ad Aosta, ha rallentato fortemente il traffico cittadino ma, almeno per il momento, non ha causato blocchi particolarmente disagevoli la mobilitazione dei 'trattori valdostani' in contemporanea con la manifestazione nazionale di agricoltori, allevatori e cittadini scesi in strada per protestare contro le direttive della Ue.
Il corteo è stato aperto da un mezzo agricolo munito di spalaneve con il cartello 'Giù le mani dalla nostra terra, rivogliamo l'agricoltura, non il fotovoltaico', seguito da una dozzina di auto con le trombe dei clacson attivate e cartelli/volantini applicati a finestrini e portiere. Si è fermato davanti alle sedi regionali di Coldiretti, Confederazione italiana agricoltori, della Rai e dell'assessorato all'Agricoltura e i manifestanti hanno consegnato delle lettere per spiegare i motivi della protesta. Trattore e vetture sono state 'scortate' da Digos e Volanti della questura di Aosta, polizia stradale, con il supporto della polizia locale per gestire la viabilità rallentata, carabinieri e guardia di finanza.
Il corteo di veicoli attraverserà Aosta anche nelle mattinate di domani e di venerdì 9 febbraio, mentre il corteo a piedi sarà organizzato nei centri storici nei tre pomeriggi, con conclusione sotto Palazzo regionale, dov'è in corso il Consiglio.
"Perché manifestiamo? - spiegano gli attivisti del CRA Comitato per mobilitazione nazionale - . Da diverse settimane, in tutta Europa, agricoltori ed allevatori si stanno mobilitando contro le disastrose e criminali direttive dell’Unione Europea, mirate a colpire e distruggere l’economia agricola. L’Europa sta mettendo le mani sulla nostra terra, con direttive che prevedono l’esproprio di terreni agricoli, come ad esempio le risaie in Piemonte o i terreni dell’Emilia Romagna, Puglia, Sicilia e Calabria. Questi terreni rischiano di essere trasformati in distese di fotovoltaico o, in cambio della non produttività, vengono offerti contributi”.
E quindi "noi difendiamo l'eccellenza italiana dagli interessi delle multinazionali e da una politica incapace di reagire. Cosa preferite mangiare? Farina di grilli o farina di grano? Difendiamoci dalla depredazione dei nostri terreni e dai nostri settori produttivi perché le direttive dell'Unione Europea prevedono l'espropriazione di terreni agricoli per l'installazione di pannelli solari a favore di multinazionali, minacciando la sostenibilità e l'autonomia alimentare italiana. Tale pratica comprometterà la ricchezza del suolo e la diversità agricola. L'ultimo frutto sul mercato deve essere italiano. Proteggiamo il nostro made in Italy. Gli agricoltori, gli allevatori e i pescatori italiani subiscono una violenza economica dovuta a costi insostenibili da parte delle lobby speculative che spingono alla vendita o al fallimento. Lottiamo quindi per salvare la nostra agricoltura, il mondo del lavoro, le nostre classi più deboli".