"Se avesse usato solo una lama, potrebbe essere ancora nel corpo?". Lo avevamo chiesto venerdì sera, poche ore dopo il ritrovamento del cadavere, a un inquirente che, vista la situazione nel complesso, aveva ritenuto non impossibile ma assai improbabile la circostanza, di per sé rarissima.
E invece, nel corso dell'autopsia è stato trovato un coltello all'interno della ferita sul ventre di Sergio Rossi, il pensionato di 79 anni trovato morto nel pomeriggio di venerdì scorso nel garage della sua abitazione in località Champlan di Verrayes. Si tratta di un comunissimo coltello da cucina, robusto, di quelli usati abitualmente per tagliare la carne.
Sull'accaduto la procura di Aosta nei giorni scorsi aveva aperto un fascicolo per omicidio, perché l'arma da taglio non si trovava. A rinvenire il corpo senza vita dell'uomo era stata una vicina di casa: era prono sul pavimento, con la canottiera macchiata di sangue. Lei aveva allertato la moglie di Rossi, Margherita Rey; insieme avevano tentato una rianimazione impossibile, mentre sul posto arrivava il 118 i cui operatori erano stati informati di un possibile malore. I sanitari una volta entrati nel garage avevano subito capito di trovarsi di fronte a una morte violenta e avevano avvisato i carabinieri. Avviati i primi accertamenti, il pm Giovanni Roteglia sabato scorso aveva aperto un fascicolo con l'ipotesi di omicidio, non trovandosi l'arma da nessuna parte dopo ore di ricerche.
Ora, però, il ritrovamento del coltello nel corpo, da parte del medico legale Serena Curti, unito ad altri elementi investigativi, avvalora decisamente la tesi del suicidio, eventualità che comunque non era mai era stata esclusa dagli inquirenti, anzi restava nonostante tutto preminente. Considerate le difficoltà di deambulazione di Rossi, causate da gravi problemi di salute, non è da escludere nemmeno la possibilità di un fatale incidente.