Attualità | 21 febbraio 2024, 07:10

Vallée Santé, 'su ampliamento ospedale si accertino possibili danni alla comunità'

Vallée Santé, 'su ampliamento ospedale si accertino possibili danni alla comunità'

La volontà è quella di accertare "eventuali responsabilità contabili dei soggetti coinvolti: il presidente della Regione Valle d'Aosta e/o assessori delegati competenti, l'Unità sanitaria locale della Valle d'Aosta in persona del suo direttore generale, il Comune di Aosta in persona del suo sindaco e coloro che sono stati eventualmente incaricati, nel tempo, di azioni conseguenti od emergenti dalle varie deliberazioni regionali citate ed adottate". E' la richiesta del comitato di cittadini 'Vallée Santé per un nuovo ospedale' contenuta nell'esposto trasmesso la settimana scorsa alla procura di Aosta, alla Corte dei conti e all'Anac in relazione all'iter di ampliamento dell'ospedale Parini. L'esposto è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa.

Vallée Santé chiede anche di verificare "in base a quale criterio di efficacia ed efficienza l'amministrazione regionale proceda nella volontà di 'ristrutturare ed ampliare' il presidio ospedaliero Umberto Parini (ex- Mauriziano) visto che non è mai stato effettuato uno studio comparativo di costi e benefici tra le opzioni 'ristrutturazione-ampliamento' oppure 'nuova struttura ospedaliera decentrata'".    Infine la richiesta è di stabilire "quali siano, in caso di accertamento per colpa e/o dolo (oltre ai già citati principi di efficienza, efficacia, anche quelli di trasparenza ed economicità costituzionalmente richiesti in interventi pubblici similari) le misure ritenute più opportune nei confronti dei soggetti eventualmente responsabili del danno erariale cagionato oltre che dell'eventuale danno alle persone che da tali lungaggini hanno patito conseguenze negative (vedi mancati ricoveri per mancanza di posti letto, allungamento delle liste di attesa o rinvio di sedute operatorie o visite ambulatoriali per carenza di spazi o posti letto)".   

Si legge ancora nell'esposto: "In questi mesi assistiamo a nuove delibere orientate a una nuova progettazione a conferma del continuo cambio di piani e questo non per rispondere a reali esigenze di migliorare e rendere più efficiente un servizio sanitario regionale (in particolare la rete ospedaliera), ma per motivazioni che non riusciamo a comprendere. Anche per questo riteniamo che sarebbe utile accendere un faro sulla stratificazione di provvedimenti che ci ha trovati tristemente impreparati davanti allo tsunami della fase pandemica".

Di questo aspetto ha parlato in conferenza stampa  Emanuela Jordan, infermiera in pensione e attivista del comitato, secondo cui "c'è un susseguirsi di soluzioni progettuali di cui non è agevole percepire la ratio e la reale portata. Una situazione che ha portato a possibili sperperi di risorse pubbliche, visto che per importanti attività e specialità (si veda la riabilitazione post-interventi orto-traumatologici) è stato necessario trovare spazi esterno al complesso ospedaliero o usare strutture private (vedi a suo tempo il Day-hospital per l'uso di Sale operatorie a supporto di quelle ospedaliere o la convenzione integrativa con la clinica Isav di Saint-Pierre), con i relativi costi che si sarebbero potuti risparmiare se si fossero evitate copiose riprogettazioni e revisioni decisionali". 

 "Noi - ha detto il portavoce del comitato, Enzo Blessent - suggeriamo un nuovo ospedale. Almeno ci si fermi a fare questo confronto che mai è stato fatto in 30 anni". "Il nostro comitato è apolitico e trasversale" e questa è "una segnalazione di garanzia" perché "non abbiamo in mano tutta la documentazione", ha spiegato Valter Manazzale. Nives Paroli, caposala del Parini in pensione, ha sottolineato che sarebbe difficile realizzare una riqualificazione energetica ottimale per l'attuale ospedale.

red.laprimalinea.it