"La salute dei valdostani prima di tutto! Questo dovrebbe essere l’unico principio ispiratore per chi è chiamato ad amministrare la cosa pubblica e per tutti quelli che si occupano di sanità a vario titolo. Purtroppo, però, la sensazione è che le cose non vadano proprio in questa direzione". Comincia così una nota del sindacato valdostano Savt, secondo cui "ogni occasione pare essere buona per utilizzare un settore di primaria importanza per farlo diventare un terreno di scontro". Il riferimento pare evidente al recente esposto del comitato Vallée Santé, che chiede alle procure ordinaria e contabile di accertare se vi siano state o siano tuttora in corso irregolarità erariali e/o procedurali nella realizzazione dell'ampliamento dell'ospedale 'Parini' di Aosta.
"Su un tema fondamentale per la vita dei cittadini valdostani si dovrebbe avere la capacità di fare fronte comune - afferma il Savt . Di trovare soluzioni il più possibile condivise. Di dare quelle risposte tanto attese per facilitare la vita delle persone quando si trovano loro malgrado a doversi rivolgere al mondo sanitario". Invece, per il sindacato autonomo, "si ha la sensazione che succeda esattamente il contrario. Come se il bene e la salute delle persone dipendessero da un colore politico piuttosto che da un altro. E tutto questo porta solo al rischio di ulteriori perdite di tempo". Ovvero, per il Savt, "aspetti procedurali che parrebbero essere carenti, esposti, conseguenti inevitabili indagini, sono solo gli ultimi piatti di un menù che si è iniziato a scrivere nel 2007, quando è stato fatto il referendum sull’ospedale. Tanto, troppo tempo è passato da allora. Non è questione di fare tifo o di schierarsi per una soluzione piuttosto che per un’altra. Bisogna fare tifo solo per i cittadini valdostani, che si vedono costretti ad assistere a uno spettacolo che va a loro discapito".
Il sindacato conviene che "negli ultimi anni il livello dei servizi sanitari in Valle d’Aosta ha subito un duro rallentamento" ma che "sicuramente non è colpa di chi vi opera con grande impegno ogni giorno", bensì "la carenza in organico di figure specialistiche messa insieme ai continui cambi di gestione politica-amministrativa hanno dato vita ad una miscela esplosiva. E come spesso accade non sono mancati, poi, i comitati popolari a soffiare sul fuoco".
La segreteria generale del Savt ritiene "che non si possa più perdere tempo in questo ambito. Delle decisioni sono state prese, condivisibili o no e vanno portate avanti" e quindi "non si può cercare di bloccare di nuovo tutto. Se vi sono aspetti procedurali/burocratici che devono essere perfezionati lo si deve fare il prima possibile. Senza indugiare. La Valle d’Aosta ha bisogno di un presidio ospedaliero moderno e funzionale. Serve ai valdostani e ai turisti che fanno visita alla nostra regione".
Ma serve, conclude la nota, "soprattutto una sanità che torni a essere un fiore all’occhiello della nostra comunità. I soldi stanziati nel bilancio regionale aumentano ogni anno, ma i risultati tardano ad arrivare. Abbiamo bisogno di regole contrattuali regionali che rendano appetibile la nostra regione e che permettano di attrarre quelle figure di cui il nostro sistema, così come altri, è cronicamente carente. Bisogna tutti insieme fare uno sforzo per riorganizzare un settore che è cruciale nella vita di ognuno di noi. Sono altri gli ambiti che eventualmente possono essere utilizzati come terreno di scontro politico. Non si può e non si deve speculare sulla salute delle persone".