Dal Vinile al Cuore | 23 febbraio 2024, 10:00

Tornano i Green Day con 'Savoirs'

Tornano i Green Day con 'Savoirs'

Acquistare un cd ormai è gesto sempre più raro vista la reperibilità dei 'pezzi' nel mondo dei social network, ma recarsi da Paolo Fassino di SpazioMusica è sempre un buon modo per farci consigliare il brano che più desideriamo ascoltare e averlo in casa nel nostro repertorio musicale, o ancora  per chiedere soccorso quando i computer decidono improvvisamente di andare 'in blocco'; Laprimalinea.it ha portato l'esperto di musica qui...

----------------------------------------------------------------------------------------Quest'anno i Green Day non solo festeggiano i trent'anni dall'uscita di "Dookie", ma a distanza di quasi quattro anni da “Father of all motherfuckers”, aprono anche un nuovo capitolo discografico con "Saviors".

Da quando il disco del 1994 catapultò il trio californiano, alla sua terza prova di studio, fuori dall’underground portando nel mainstream il suo punk rock, ispirato all’hardcore melodico di gruppi come Bad Religion, ma caratterizzato da sonorità più accattivanti e un’attitudine più immediata e “pop”, sono passati quasi tre decenni.

Da allora, Billie Joe Armstrong, Mike Dirnt e Tré Cool hanno mantenuto intatti la frenesia e il modo di raccontare il proprio presente, con toni schietti talvolta anche ironici o critici. Pur esplorando in varie forme la propria cifra stilistica e maturando artisticamente, tanto da farsi portavoce di diverse generazioni, la band ha preservato lo spirito delle origini e l’amicizia che lega i tre componenti fin dai tempi di “Kerplunk” del 1991. Progetto dopo progetto, sempre con toni schietti talvolta anche ironici o critici, il gruppo ha preservato lo spirito delle origini, ma ha anche esplorato in varie forme la propria cifra stilistica, tanto da farsi portavoce di diverse generazioni.  

Con "Saviors", i Green Day sembrano quindi onorare la propria storia, recuperarndo diversi aspetti musicali già presenti nei loro lavori passati, in cui si sentono richiami a precisi periodi della loro discografia. Il gruppo, però non si tira indietro dal sperimentare nuovi spunti e ambienti sonori. Per fare questo, la band è tornata a collaborare con il produttore Rob Cavallo, accanto al gruppo fin dai tempi di “Dookie”, risultando assente come co-produttore in “21st Century Breakdown” del 2009 e poi nuovamente dopo “¡Tré!” del 2012”.

La velocità di “Look ma, no brains!”, le tematiche affrontate in “Dilemma”, la chitarra acustica di “Suzie Chapstick” che ricorda “Nimrod” del 1997, i personaggi di “Bobby sox” e “Good night Adeline”, la title track che ripropone la foga di “American Idiot”, sono alcuni dei passaggi di “Saviors” in cui i Green Day fanno i Green Day, e si salvano così da soli. Gli inserti beatlesiani nascosti in “The American Dream is killining me”, una traccia che nel suo complesso non tradisce il marchio di fabbrica del trio californiano, i giri di chitarra più classici di “One eye bastard”, il tributo ad artisti come Joan Jett e Dead Kennedys in “1981” e gli stacchi di batteria su chitarre rock and roll di “Coma city” e “Corvette Summer”, suggeriscono anche una nuova direzione per la band.Le riflessioni di “Strange days are here to stay”, in cui Billie Joe sostiene che “Ever since Bowie died / It hasn’t be the same” e “Gen-Z killing baby boomer now”, insieme ai suoni di “Living in the ‘20s”, la ballad “Father to a son” e gli arpeggi di “Fancy sauce”, concentrano l’attenzione dei Green Day sul presente, offrendo ancora una volta il loro punto di vista su ciò che sta intorno. "Lo considero un disco essenziale dei Green Day, è ciò che volevamo davvero fare", ha precisato Billie Joe durante un incontro ristretto con la stampa italiana lo scorso novembre: "Pensando a ‘Dookie’ e ‘American Idiot’, penso che ‘Saviors’ colmi la distanza tra i due”. A lui ha fatto eco il bassista, che ha spiegato: “In questo nuovo disco, siamo noi tre che suoniamo insieme e si percepisce il valore della produzione”. Non a caso, la band ha in questi giorni annuncianto che in alcune tappe del prossimo tour a supporto del nuovo album, suonerà per intero i dischi nel 1994 e del 2004 (non in Italia però). 

 

A cura di Paolo Fassino, SpazioMusica Aosta

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