"Non sono per nulla soddisfatto della sua risposta, assessore, anche perché chi le ha fornito gli elementi per rispondere ai miei quesiti le ha detto un mucchio di bugie...mi aspettavo una risposta politica seria...". Così nell'aula del Consiglio Valle è iniziata la replica del consigliere di Forza Italia Mauro Baccega (foto sotto) sulla risposta data dall'assessore regionale alle Opere pubbliche, Davide Sapinet, all'interpellanza sulla questione del piano vendite delle 'Villette degli impiegati' al quartiere Cogne di Aosta.
"Da informazioni stampa - ha esordito Baccega illustrando l'interpellanza - risulta che 15 unità abitative saranno messe in vendita per volontà del Comune di Aosta con una base d'asta di due milioni 280mila euro, con un abbattimento del 40% del valore complessivo degli immobili voluto dalla Giunta comunale Nuti. Risulta anche che l'Amministrazione del capoluogo, per procedere, stia aspettando la delibera della Regione che deve portare in approvazione l'atto autorizzativo del percorso individuato dal Comune". Il consigliere ha chiesto di sapere se le villette, occupate regolarmente da assegnatari Erp e a suo tempo inserite nel piano di vendita, potranno essere acquistate dagli assegnatari, così come le Giunte comunali precedenti avevano garantito; se agli assegnatari di Erp è garantito il diritto di permanenza negli alloggi anche a coloro che non potranno acquistarli; quando l'Amministrazione regionale intende predisporre e portare all'approvazione la delibera del Comune; se la Regione ritiene che la valutazione economica e il ribasso previsto possano favorire il processo di alienazione degli alloggi".
"Le villette sono attualmente 37 - ha riferito Sapinet - 11 alloggi sono stati venduti a ex inquilini, nell’ambito del Piano di alienazione, concluso nel 2019; 10 alloggi (corrispondenti a otto unità abitative per effetto delle divisioni operate dal Comune di Aosta) sono ancora nel patrimonio di Edilizia residenziale pubblica; 17 alloggi vuoti e rimasti invenduti sono nella disponibilità del Comune di Aosta. I 15 alloggi vuoti sono compresi nel piano di alienazione deciso dal Comune di Aosta, che prevede la vendita dei soli alloggi attualmente vuoti e in piena disponibilità dell'Amministrazione del capoluogo. I 10 alloggi ancora facenti parte del patrimonio Erp, occupati regolarmente dagli assegnatari e amministrati da Arer, non fanno parte del lotto in vendita. Comune e Arer hanno comunicato che, ad oggi, non è possibile per gli assegnatari acquistare nessun alloggio destinato a edilizia residenziale pubblica poiché l'ultimo piano vendita è scaduto nel 2019 e, comunque, prima dell'adozione del piano di mobilità, è stata formalmente verificata l'assenza di interesse all'acquisto degli assegnatari. Per questi 10 alloggi, infatti, è previsto uno spostamento verso altri appartamenti Erp di nuova costruzione che si trovano nelle immediate vicinanze e che sono adeguati per quanto attiene l’assenza di barriere architettoniche, data l’età avanzata della maggior parte degli assegnatari. Il passaggio è previsto entro il 31 dicembre 2026, a ultimazione degli alloggi del quinto lotto, i cui lavori stanno per iniziare". Inoltre "L'Amministrazione regionale ha già provveduto a escludere dall'applicazione della legge regionale in materia di politiche abitative le 15 unità immobiliari per le quali il Comune di Aosta ha avviato la procedura di alienazione. I restanti otto alloggi, ancora nel patrimonio Erp e attualmente occupati da assegnatari, saranno oggetto della stessa procedura di esclusione solo quando sarà concluso il piano di mobilità verso i nuovi alloggi".
"A seguito di ulteriori analisi sullo stato di conservazione delle singole unità abitative - ha ribadito Sapinet - il Comune ha deciso di procedere secondo due diversi criteri di stima ovvero valutazione comparativa tra i dati disponibili dal mercato immobiliare, opportunamente adattati ai beni in argomento, e metodo del valore di trasformazione. Come previsto dal Regolamento comunale di alienazione dei beni appartenenti al patrimonio disponibile, sono stati individuati il grado di appetibilità degli immobili e la tipologia di mercato potenzialmente interessata all’acquisto. Il Servizio patrimonio del Comune di Aosta ha redatto una perizia estimativa del più probabile prezzo di mercato delle unità immobiliari in vendita, che determina un valore finale complessivo pari a circa 3,8 milioni di euro: da questo conteggio, al fine di aumentare il grado di appetibilità sul mercato delle villette, la Giunta comunale ha stabilito di adottare, sul valore da porre a base d’asta, una percentuale di abbattimento pari al 40% del prezzo stimato nella perizia. L’auspicio è che tale indirizzo possa essere funzionale all’obiettivo di alienazione delle unità abitative attualmente vuote per favorire ulteriormente, in caso di vendita e successiva ristrutturazione delle unità abitative comprese nel Piano, il percorso in essere di riqualificazione e rinnovo del Quartiere Cogne".
Dura la replica del consigliere forzista: "La sua risposta non è politica ed è inesatta. Ad almeno tre assegnatari che hanno manifestato la loro volontà di acquistare gli alloggi che occupano, con lettera del 20 febbraio 2020 il Comune di Aosta ha risposto che il piano vendite era scaduto nel 2019 e che si stava avviando l'iter di quello futuro. Ad oggi questo questo nuovo piano vendite aggiornato non è ancora stato fatto e chi chiediamo il perché. Lei ritiene che persone anziane che per anni hanno lavorato alla Cogne e che vivono nelle villette da tanti anni possano essere spostate in altri edifici come fossero dei pacchetti, magari in alloggetti di recupero, di risulta perché di alloggi nuovi non ce ne sono. Questo piano mobilità mi sembra un'aberrazione totale: otto famiglie che hanno vissuto la loro intera vita in quegli alloggi saranno spostate senza nessuna remora, come fossero numeri, oggetti e non persone. Io, assessore, le avevo chiesto una risposta politica: chi ha valutato le conseguenze sociali di questa scelta scellerata fatta da una Giunta comunale traballante? E quali nuovi edifici saranno pronti nel 2026? Se me lo dite io mi tranquillizzo, ma non è così...I lavori di riqualificazione parlano da soli: i cappotti delle case sono fatti a metà, in vari edifici mancano gli ascensori, i lavori di edilizia sono cominciati e mai finiti, per non parlare delle ristrutturazioni parziali che si stanno facendo in alloggi che risalgono alla prima metà del secolo scorso. Vi invito a valutare con attenzione quello che sta succedendo e mi auguro che non vorrete partecipare a questa follia di una giunta comunale che non sta in piedi nemmeno con lo scotch. Mi sembra che non vi rendiate conto del rischio sociale cui si va incontro. Una follia, ripeto, che dovete valutare con attenzione, anche se per qualcuno forse si tratta 'solo' di otto famiglie...".