La Commissione regionale per i procedimenti referendari, riunita nel tardo pomeriggio di ieri, martedì 23 aprile, ha deliberato l'inammissibilità della proposta di legge di iniziativa popolare da sottoporre a referendum propositivo in materia di ristoro del costo della materia energia della bolletta elettrica a favore dei residenti in Valle d'Aosta, titolari di utenze domestiche destinate ad abitazione principale e ubicate nel territorio regionale.
La proposta, depositata dal gruppo consiliare di Forza Italia VdA alla Segreteria generale del Consiglio il 21 febbraio scorso e corredata da 300 firme, è stata esaminata dai componenti della Commissione Raffaele Caterina, Elisabetta Palici Di Suni Prat e Francesco Dassano (ai sensi dell'articolo 7 della legge regionale n. 19/2003).
La Commissione ha motivato l'inammissibilità della proposta in quanto "la concessione da parte della Regione di contributi annui a titolo di rimborso degli oneri sostenuti dalle famiglie residenti in Valle d’Aosta a ristoro dei costi per i consumi di energia elettrica non costituisce una normale legge di spesa, ma un’agevolazione finanziaria a carico del bilancio regionale che, in quanto tale, ricade nel divieto di leggi tributarie e di bilancio, costituendo una "misura fiscale indiretta".
Secondo la giurisprudenza costituzionale e, in base alla legge regionale n. 19/2003 (che disciplina l'iniziativa legislativa popolare, il referendum propositivo, abrogativo e consultivo), le leggi tributarie e di bilancio non possono essere sottoposte a referendum abrogativo, e quindi a referendum propositivo (articoli 3, 7, 12 e 17).