Attualità | 29 aprile 2024, 16:24

Pressioni antiaborto, tanta preoccupazione nel mondo progressista

Pressioni antiaborto, tanta preoccupazione nel mondo progressista

Non solo Rete Civica e VdA Aperta: è tutto il mondo progressista a essere in allarme per la nota dell'associazione Centro Donne contro la violenza di Aosta circa le segnalazioni di alcune valdostane che avrebbero ricevuto 'pressioni' da esponenti di Movimenti anti-aborto mentre si trovavano in strutture sanitarie pubbliche regionali, segnalazioni sulle quali la Usl ha avviato accertamenti.

 “L’aborto è un diritto delle donne che deve essere garantito senza che le stesse siano sottoposte a giudizi morali o pressioni indebite -  sostiene in un comunicato stampa il Movimento Potere al Popolo -. Esprimiamo grande preoccupazione sulle segnalazioni pervenute e facciamo appello a tutte le istituzioni valdostane affinché intervengano immediatamente per bloccare ogni tipo di interferenza di volontari antiabortisti nelle strutture sanitarie regionali” richiamano i dirigenti del movimento di sinistra". Oggi sulla questione è intervenuta anche la segreteria regionale del Partito Democratico: "Se le affermazioni su presunte pressioni antiaborto nei presidi sanitari valdostani risultassero vere saremmo molto preoccupati- si legge in una nota del PD VdA -. Per questa ragione accogliamo con favore l’apertura di un’indagine dell’Usl per verificare i fatti. Spetta a loro e a nessun altro capire e fare luce sulla vicenda.

 

Per il PD "la legge 194 deve continuare ad avere una rigorosa applicazione nelle strutture sanitarie e nei presidi sociosanitari. Siamo contrari alla politica del governo che, pur non toccando formalmente la legge, la sta di fatto facendo diventare di difficile applicazione, interferendo su un diritto delle donne conquistato con fatica nel lontano 1978". Da questo punto di vista politico il PD "sarà impegnato su tutti i fronti per garantire un legittimo diritto delle donne che deve essere universalmente riconosciuto e accessibile a tutte" e ribadisce che "le donne devono poter avere fiducia nel rivolgersi al SSN per l'IVG e che lo stesso servizio sanitario deve essere all'altezza delle richieste con adeguato personale non obiettore e tempi di attesa compatibili con le indicazioni previste dalla 194".

Il vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra-AVS alla Camera, Marco Grimaldi, ha depositato nelle scorse ore un'interrogazione al Ministro della Salute, per far luce sulla vicenda. "Donne avvicinate con la promessa di latte e pannolini - commenta Grimaldi - altre indotte ad ascoltare il battito del feto, terrorismo psicologico per dissuadere da una scelta sofferta e dolorosa. Succede ad Aosta, lo denunciano tramite il Centro anti-violenza varie donne che si sono recate nelle strutture pubbliche per sottoporsi all’interruzione volontaria della gravidanza. Sono stati ginecologi e operatori poco accorti? O volontari delle associazioni ‘pro-vita’, o meglio anti-abortisti con la bava alla bocca? Va chiarito immediatamente. Ma l’uso del PNRR per aprire loro le porte dei consultori è un’aggressione a tutte le donne. La Ministra Roccella si faccia un esame di coscienza".

"È tempo che l’Unione Europea costituisca un meccanismo finanziario che garantisca l’accesso all’interruzione di gravidanza, come chiede la campagna My Voice, My Choice, e che non un euro dei fondi europei vengano gestiti da associazioni antiabortiste", ha aggiunto il valdostano Andrea John Déjanaz, candidato alle europee nel Nordovest per AVS.

pa.ga.