"Il capo della delegazione italiana della Commissione italo-svizzera del Traforo del Gran San Bernardo si sta interessando direttamente delle tensioni tra le due società di gestione del tunnel, l'elvetica TGSB e l'italiana Sitrasb".
Lo ha detto nell'aula del Consiglio Valle - confermando così quanto correttamente riportato nei giorni scorsi da Laprimalinea.it - il presidente della Giunta, Renzo Testolin, rispondendo a due interpellanze dei gruppi PCP e Rassemblement Valdotain circa lo scambio di accuse tra le società 'consorelle' in merito a presunti problemi di sicurezza nel tunnel, paventati da TGSB e smentiti (più volte in questi mesi) da Sitrasb. Alla base della contesa, l'insistente richiesta degli svizzeri agli italiani di saldare fatture milionarie per lavori alla soletta di ventilazione sul lato elvetico del tunnel, preventivati e avviati da TGSB senza parere né tantomeno consenso di Sistrasb circa i costi e le imprese selezionate. "La delegazione italiana della Commissione condivide la necessità di un approfondimento tecnico sulla struttura - ha detto Testolin - suggerendo che tale approfondimento sia svolto dal Comitato tecnico predisposto all'interno della Commissione stessa, anche al fine di garantire l'indipendenza delle valutazioni".
I consiglieri di minoranza (Erika Guichardaz per PCP e Stefano Aggravi per RV) hanno chiesto come intenda agire il Governo regionale in merito alle diverse problematiche generatesi dalla 'crisi' di rapporti tra TGSB e Sitrasb anche e soprattutto per scongiurare la chiusura del tunnel più volte minacciata dagli svizzeri causa una presunta pericolosità di transito in galleria e rinstaurare dunque un clima collaborativo tra le due società.
"Sul punto, ci stiamo interfacciando anche con il ministero dei Trasporti - ha sottolineato Testolin - che ha confermato di aver autorizzato Sitrasb all'esecuzione dei lavori di ripristino della soletta di ventilazione che infatti procedono, considerandone anche l'ammissibilità della spesa nell'ambito della concessione e la conformità di tale spesa alla regolamentazione vigente di un eventuale indennizzo da subentro. Conferme che dovrebbero consentire a Sitrasb di negoziare dei finanziamenti-ponte con istituti bancari. Il ministero ha confermato anche il dialogo in corso con la Commissione europea per quanto riguarda il prolungamento della concessione, confidando in una conclusione positiva di tale iter, avendo già evidenziato l'assenza di qualsiasi vantaggio economico connesso all'estensione della concessione. Di tutto ciò ho informato il Sottosegretario dei Trasporti, Edoardo Rixi, esprimendo anche in seno all'Assemblea dei soci di Sitrasb la preoccupazione del Governo regionale del Ministero per le divergenze che caratterizzano i rapporti tra le due società di gestione del tunnel. Per questo ho richiamato l'attenzione dei componenti del CdA di Sitrasb ai loro doveri di governo della società nell'interesse della collettività valdostana e del mantenimento di buoni rapporti con la controparte elvetica e soprattutto della necessaria transitabilità in sicurezza di un traforo internazionale la cui chiusura porterebbe a inevitabili accertamenti sulle eventuali responsabilità. Ho ricordato al CdA quanto espresso dal ministro dei Trasporti in merito all'autorizzazione ministeriale a eseguire i lavori di ripristino della soletta di ventilazione secondo le modalità individuate dal Comitato della sicurezza per assicurare nel modo migliore possibile che la struttura sia agibile in totale sicurezza".
I consiglieri Aggravi e Guichardaz hanno evidenziato "le preoccupanti problematiche inerenti il tunnel del Gran San Bernardo, testimoniate da un rapporto epistolare che definire 'acceso' è quasi un eufemismo e che restasse su questo piano difficilmente porterebbe a risoluzioni valide. Bene il fatto che sulla concessione vi siano maggiori speranze rispetto al passato, soprattutto circa la 'bancabilità' delle operazioni. Resta il fatto che un approfondimento serio sul tema debba essere fatto nella competente Commissione consiliare. Dobbiamo garantire ad ogni costo la transitabilità del traforo e perché ciò avvenga è necessario che le due società trovino una 'quadra' concreta e abbandonino una 'guerra' a colpi di missive infuocate".