Politica | 19 maggio 2024, 18:18

Bufera sulle celebrazioni per l'80esimo anniversario della morte di Emile Chanoux

Offuscata dalle polemiche, la scopertura della targa commemorativa di fronte al Museo della Resistenza e centro di documentazione 'Émile Chanoux. Il sentiero dell'Europa'

Offuscata dalle polemiche, la scopertura della targa commemorativa di fronte al Museo della Resistenza e centro di documentazione 'Émile Chanoux. Il sentiero dell'Europa'

Galeotta fu la canzone e chi la scrisse. La citazione dantesca dal Quinto canto dell'Inferno rende bene il clima politico che si respira in queste ore in Valle per quanto accaduto ieri a Valsavarenche, durante (ma soprattutto dopo) le celebrazioni per l'80esimo anniversario della morte di Emile Chanoux, trovato morto con evidenti segni di violenze il 18 maggio 1944 in una cella detentiva ad Aosta, dopo essere stato arrestato dalla polizia fascista.

Succede che, come previsto dal menù della cerimonia Philippe Milleret (foto sotto), cantautore valdostano e leader del Movimento indipendentista Pays d'Aoste Souverain a Rovenaud di Valsavara (villaggio che diede i natali a Chanoux e dove si sono svolte le celebrazioni) canta un pezzo (scritto nel 2019) in cui definisce Roma "nemica della Valle d'Aosta" e "pattumiera". Assistono in silenzio il presidente della Giunta, Renzo Testolin e il deputato valdostano Franco Manes. Poche ore dopo lo stesso Milleret pubblica un post su Facebook sostenendo che è "inaccettabile che i sindaci valdostani siano obbligati a indossare la fusciacca tricolore" e che in occasione delle celebrazioni di Chanoux "diversi sindaci mi hanno detto che non volevano indossarla ma sono costretti a farlo". Alex Micheletto, presidente del Celva-Cpel, l'assemblea degli enti locali valdostani, prende immediatamente le distanze dalle affermazioni del cantautore indipendentista: "Tranne un collega che non lo ha manifestato pubblicamente, nessuno dei sindaci si è sentito a disagio a indossare la fascia tricolore". 

Oggi sulla questione è intervenuto anche il Presidente Testolin: "Le polemiche, personali e partitiche, seguite alla cerimonia di commemorazione dell'80esimo anniversario della morte di Emile Chanoux non scalfiggono fortunatamente il significato, il valore e la profondità del momento commemorativo e celebrativo di ieri, 18 maggio. Così come non alterano il sentimento profondo del ricordo e dell'esempio di Emile Chanoux". 

Ha detto ancora Testolin: "A Rovenaud, nel villaggio natale del martire della resistenza valdostana, ieri si sono incontrate le diverse sensibilità autonomiste e federaliste: uomini e donne che amano la Valle d'Aosta e che sognano e lavorano per  un futuro di progresso per la nostra comunità, nel solco degli ideali di Chanoux. Questo è quello che conta. Questo è il messaggio che è stato condiviso. I bisticci e le schermaglie tra estremismi non ci appartengono e non fanno parte del percorso di valorizzazione della resistenza, della liberazione e dell'autonomia che il comitato dell'80° sta costruendo con tutti coloro che credono nel valore di questi ideali".  

Ma ormai la frittata era fatta. Forza Italia VdA oggi se n'è uscita così: "Una strumentalizzazione vergognosa e indegna della figura di Émile Chanoux a cui non avremmo mai pensato di dover assistere, quella messa in scena ieri nel suo villaggio natale di Rovenaud (...) iniziativa promossa dalla Regione e dal Consiglio Valle nell’ambito delle commemorazioni organizzate per l’80º anniversario della Resistenza, della Liberazione e dell’Autonomia valdostane".

Prosegue la nota di FI: "L’aver dovuto assistere a un’esibizione musicale (espressamente pagata per l'occasione con soldi pubblici) in cui si è definita Roma 'pattumiera' e 'nemica' della Valle d’Aosta ci ha lasciati esterrefatti e sbigottiti, a maggior ragione di fronte al silenzio evidentemente complice e compiaciuto del Presidente-Prefetto, Renzo Testolin, e del deputato della Repubblica italiana, Franco Manes, che se mai se lo fosse dimenticato, percepisce proprio da Roma ogni mese il suo lauto stipendio e sempre a Roma chiede quotidianamente collaborazione e sostegno ai nostri parlamentari di maggioranza, salvo poi rimuoverlo una volta rientrato in Valle d’Aosta. Una sceneggiata vergognosa, proprio per il rispetto dovuto alla figura di Émile Chanoux e per la centralità e l’attualità che questa riveste ancora oggi per chi, come noi, dimostra di essere federalista e autonomista nei fatti e non soltanto a parole". 

Tono identico nella nota diffusa dalla segreteria regionale di Fratelli d'Italia: "Insulti vergognosi all’Italia in una manifestazione pubblica pagata dalle istituzioni regionali", afferma il coordinatore di FdI VdA, Alberto Zucchi, che poi rincara la dose: "Nel corso della commemorazione pubblica ha preso parte come 'strimpellatore' pagato dalle istituzioni il portavoce del movimento indipendentista PAS di cui fa orgogliosamente parte, tra i pochi altri, l’attuale Presidente degli albergatori valdostani Luigi Fosson":

E conclude: "Esprimiamo sconcerto e sdegno nell’aver sentito definire Roma 'pattumiera' e 'nemica' della Valle d’Aosta non tanto per il pulpito da cui proviene e dal quale siamo abituati a sentire ogni sorta di farneticazione, quanto per il silenzio assordante del Presidente con funzioni prefettizie Testolin e il Deputato Franco Manes".

Fratelli d'Italia e Forza Italia hanno manifestato solidarietà ad Alex Micheletto "per i tanti sindaci che indossano la fusciacca con orgoglio e che ha preso le immediate distanze dall’accaduto"  e "per la corretta e rispettabile presa di posizione". 

pa.ga.