Politica | 24 maggio 2024, 14:10

Scontro (prevedibile) a sinistra sull'interruzione di gravidanza

Scontro (prevedibile) a sinistra sull'interruzione di gravidanza

"Mentre il Pd a guida Elly Schlein scende in campo con un'iniziativa a tutela della Legge 194/1978 e del diritto di autodeterminazione delle donne a scegliere sul proprio corpo, il Pd della Valle d'Aosta in Consiglio regionale non vota una mozione precisa e puntuale su questo tema in contrapposizione alla linea della Segretaria".

L'attacco contenuto in una dura nota è della segreteria di  Valle d'Aosta Aperta, in riferimento alle iniziative discusse in Consiglio Valle sul tema dell'interruzione di gravidanza. "In compenso sottoscrive  (il gruppo del Pd VdA ndr) una risoluzione, limitandosi a leggerla senza motivarla, che toglie dalle premesse il principio di autodeterminazione delle donne e impegna genericamente la Regione a non prevedere il coinvolgimento di soggetti del Terzo settore nell'assetto organizzativo dei servizi consultoriali".

E ancora:  "Il Pd valdostano conferma, ancora una volta, di essere un partito conservatore che, pur di mantenere il proprio status quo in maggioranza, non riesce nemmeno a prendere posizione su un testo che esprimeva quegli ideali di tutela dei diritti e di progressismo tanto cari alla Segretaria del loro partito". 

La risposta pidina non si è fatta attendere: "Ci vediamo ancora una volta costretti a rispondere ad accuse pretestuose che non hanno nulla a che vedere con la buona politica -  scrive la segreteria regionale del Partito Democratico - perché l’unica verità è che da ieri, con un voto maturo e consapevole del Consiglio, in Valle d’Aosta il Governo regionale si è impegnato a 'mantenere l’attuale assetto organizzativo dei servizi dei consultori, che non prevede il coinvolgimento di soggetti del Terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità'. Una scelta inequivocabile che ha un’unica finalità: salvaguardare la legge 194 e la libertà di scelta della donna, senza interferenze alcune. Non vogliamo che un tema di così grande rilevanza per i diritti delle donne sia strumentalizzato per acuire contrasti partitici".

Scrive ancora il Pd VdA che "Come ha giustamente scritto nella nota del 22 maggio la Conferenza delle donne democratiche, 'Togliere alla donna il diritto ad autodeterminarsi sul proprio corpo e sulla propria vita riproduttiva è il fondamento di una visione politica e sociale ben precisa, che perpetua una cultura di sottomissione di stampo patriarcale'. Ed è questo contro cui l’attuale maggioranza si è opposta, acquisendo una risoluzione importante per tutte e tutti. Le donne democratiche hanno altresì richiesto che venissero presentati atti 'per potenziare larete dei consultori e non autorizzare l’ingresso delle associazioni antiabortiste nei consultori'.  Questo è stato votato e approvato dal Consiglio Valle.

Inoltre "chi mette in discussione la 194 non è il PD, ma è la strategia politica di governi e movimenti conservatori. E’ arrivato il momento di superare personalismi e ripicche per rimettere al centro i diritti delle donne messi in discussione da questa destra reazionaria. Non capiamo quindi la rabbia e il rancore nei confronti del Partito Democratico, se non per l’ennesima strumentalizzazione a pochi giorni dal voto europeo".

Conclude la nota: "La primogenitura di un’iniziativa consiliare è un fatto tutto tecnico, mentre il risultato finale è quello che conta. Ogni polemica nel campo delle forze progressiste non fa altro che dare vantaggio alle destre. Speriamo che ancora una volta ci si renda conto che l’avversario politico è la destra che rischia di cambiare l’identità europea e di restringere il campo dei diritti".

pa.ga.