Economia | 12 giugno 2024, 15:50

E' lenta ma cresce l'economia valdostana

E' lenta ma cresce l'economia valdostana

Anche Bankitalia conferma quanto anticipato da Confindustria VdA nei giorni scorsi: l'economia della Valle d'Aosta ha continuato a crescere, ma con un ritmo inferiore rispetto al biennio precedente. 

L'indicatore dell'economia regionale della Banca d'Italia è aumentato dello 0,9%, in linea con la media italiana e in misura lievemente inferiore rispetto al resto del Nordovest ovvero Piemonte, Lombardia e Liguria. E' quanto si legge nel rapporto annuale di Banca d'Italia dedicato all'economia valdostana, secondo cui "in base alle indicazioni preliminari, le attese relative all'attività economica per l'anno in corso si mantengono positive, su livelli contenuti, in Valle d'Aosta".

Per quanto riguarda le imprese "nell'industria la dinamica dell'attività si è progressivamente indebolita, risentendo della flessione della domanda estera fino a diventare negativa alla fine dell'anno". Nel comparto delle costruzioni "l'andamento è stato ancora positivo ", nei servizi "è proseguita la fase espansiva" grazie ai flussi turistici, e anche i trasporti "hanno beneficiato dello sviluppo del turismo".

Le imprese manifatturiere e dei servizi intervistate - prosegue il report - hanno formulato aspettative di crescita moderata per il 2024, insieme a indicazioni di calo dell'attività di investimento. Nel terziario, in particolare, sulle attese ha influito l'andamento molto favorevole della stagione turistica invernale, protrattasi oltre il termine consueto. Nelle costruzioni il clima di fiducia delle aziende rimane positivo: il ridimensionamento degli incentivi fiscali nel comparto privato sarebbe compensato dall'accelerazione dei lavori previsti nell'ambito del Pnrr".   

Infine "all'incertezza legata al possibile aggravarsi delle tensioni internazionali, si aggiungono ulteriori criticità derivanti dai cambiamenti demografici: le previsioni formulate dall'Istat per la Valle d'Aosta prospettano per il prossimo ventennio una diminuzione della popolazione, più intensa rispetto alla media italiana, che potrebbe comportare in prospettiva problemi di ricambio generazionale e di reperimento di lavoratori".

"Parallelamente - si conclude il report - l'aumento della quota di popolazione più anziana richiede servizi e un'assistenza adeguata a cui in particolare il Pnrr cerca di fornire una risposta. Tuttavia, nel conseguimento degli obiettivi del piano, è necessario tenere conto di una carenza di personale sanitario già oggi presente e che si aggraverà ulteriormente nell'immediato futuro per effetto delle fuoriuscite per pensionamento".   

red.laprimalinea.it