Politica | 12 giugno 2024, 19:58

'Offesi i valdostani che si sono recati a votare'; anche Orgueil e Rete Civica contro le frasi di Machet

Cristina Machet

Cristina Machet

Monta la polemica politica sulle esternazioni della presidente uscente dell'Union Valdotaine, Cristina Machet (lascerà la carica al congresso Uv del 16 giugno), che ieri sulle pagine locali de La Stampa ha definito 'farsa' e 'una tornata alla Grande Fratello' le elezioni europee in cui, con una soglia minima di 50.000 preferenze, nessun candidato autonomista valdostano ha la possibilità di competere.

Prima è arrivata la "condanna' di Rassemblement Valdotain; poco dopo così ha scritto sulla sua pagina Facebook Laurent Vierin, leader di Orgueil Valdotain: “Farsa è stata la gestione della dirigenza UV, accoliti e alleati di palazzo in occasione delle scelte e della gestione candidature per le elezioni Europee. In pratica 'Non pervenuti'. Una farsa che ha grandi ed evidenti responsabilità proprio in chi oggi esterna certe assurdità, per una gestione a dir poco nulla, che ha portato alla giungla e alla débâcle del mondo autonomista valdostano durante queste elezioni, sotto gli occhi di tutti, lasciando la Valle terra di conquista per chiunque".

Tutto questo, afferma Vierin, "assieme  alla 'geniale' idea di ricorrere alla corte costituzionale contro la legge elettorale … invece di cercare una candidatura comune che dimostri anche fuori Valle che ancora esistiamo, anche se la battaglia è molto dura. E dimostrare anche che una possibilità di elezione forse c’è … gestendo diversamente le cose, in una circoscrizione di 11 milioni di votanti. Piangere non serve a nulla. Cambiare sì".

Anche per Rete Civica, che ha supportato la candidatura di Chiara Minelli (AVS), le affermazioni della presidente dell'Uv Cristina Machet sulle elezioni europee "sono gravissime, ancor di più essendo pronunciate da chi rappresenta un'area politica che si si rifà ai valori della Resistenza ed al pensiero di Emile Chanoux. Il voto, il più alto esercizio di espressione democratica da parte dei cittadini, reso possibile dall'assetto repubblicano postfascista, non può essere definito sprezzantemente 'una farsa, una tornata alla Grande Fratello', e tanto meno non può essere considerata tale una consultazione di 400 milioni di elettori per decidere la composizione del Parlamento europeo".

 

pa.ga.