Ambiente | 25 giugno 2024, 07:03

Ad Aosta c'è chi lavora per migliorare gli spazi urbani in relazione con la natura

Ad Aosta c'è chi lavora per migliorare gli spazi urbani in relazione con la natura

Coinvolgere e sensibilizzare i giovani sulla possibilità di ripensare gli spazi urbani su un nuovo rapporto di 'cura' e non di sfruttamento della natura. Sono alcuni degli obiettivi dei progetti di 'Essere Paesaggio' e 'Orti selvaggi', promossi da Valle Virtuosa e Associazione biologica e biodinamica Valle d'Aosta, realizzati grazie a un bando del Csv finanziato dal ministero delle Politiche sociali.   

Le due associazioni hanno illustrato ieri all'Orto di Sant'Orso, ad Aosta, una serie di iniziative che inizieranno il 28 giugno - con la presentazione del libro 'La via selvatica' dell'antropologo Adriano Favole che dialogherà con la rettrice dell'Università della Valle d'Aosta Manuela Ceretta - e andranno avanti fino alla fine di settembre, con un calendario fatto di presentazioni di volumi, di laboratori di fumetti, di trekking, di incontri, ma anche di letture collettive e di visite agli orti urbani che si svolgeranno ad Aosta, a Verres, Champdepraz, Gignod e Arnad.

Ci sarà anche un concorso in due sezioni: quella fotografica e di disegno e quella per le opere letterarie che dovranno raccontare ''la bellezza e l'importanza degli orti urbani e di montagna per la salvaguardia dell'ecosistema''.   

Per la vice presidente dell'Associazione biologica e biodinamica Valle d'Aosta, Valérie Obino, ''le due iniziative vogliono spingere a ripensare la rapporto con la terra, con gli spazi urbani. Gli orti sono luoghi di creatività, di idee, di ricerche individuale e collettive. Sono un modo per cambiare lo sguardo sulle nostre città''. Paolo Meneghini, presidente di Valle Virtuosa sottolinea che ''dobbiamo prendere consapevolezze che bisogna cambiare atteggiamento, dobbiamo passare dallo sfruttamento della natura al rispetto e alla cura. E per farlo abbiamo pensato di realizzare una serie di eventi per parlano tutti i linguaggi, dal teatro, alla poesia, al disegno passando per la fotografia''. 

red.laprimalinea.it