Attualità | 28 giugno 2024, 14:49

Difensore civico, 'in aumento le controversie tra cittadini e Comuni'

Difensore civico, 'in aumento le controversie tra cittadini e Comuni'

La Difensora civica della Valle d’Aosta, Adele Squillaci, ha presentato ieri, giovedì 27 giugno, in prima Commissione consiliare e oggi agli organi di stampa, l'attività svolta nel 2023 dall'Ufficio di difesa civica oltre che come Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, di Garante per l'infanzia e l'adolescenza e di Garante dei diritti delle persone con disabilità.

"Si è reso necessario nel corso del 2023 - dichiara  Squillaci - un ripensamento di alcune prassi seguite dall’Ufficio di difesa civica, soprattutto in relazione alla nota carenza di personale, rapportato alle competenze e funzioni riconosciute dal legislatore al Difensore civico: da un lato, una maggiore celerità nell’attività di “rendicontazione” di ogni colloquio con i cittadini e nella conseguente classificazione aggregata per fascicoli dei casi delle domande poste, determinando un inizio di processo da sviluppare nel prossimo biennio; dall’altro, un miglioramento sotto il profilo informatico del software in uso per la raccolta e l'elaborazione dei dati di pertinenza dell’Ufficio".

"Inoltre - aggiunge -, nell'esercizio di tutte le quattro funzioni è proseguito il rapporto diretto e in presenza con i cittadini, nell'intento di garantire sempre un attento ascolto. Si è anche constatato che alcuni enti hanno fornito risposte più chiare ed esaustive alle domande degli utenti. Si è poi provveduto, grazie all'apporto dell'Ufficio Grafici della Regione - prosegue Squillaci - alla revisione del logo ufficiale della difesa civica valdostana, utilizzato anche per la realizzazione delle copertine delle relazioni 2023".

I dati salienti dell'attività 2023

L'Ufficio di difesa civica

Sono stati 823 i casi trattati nel 2023 nelle funzioni proprie di Difensore civico. A fine esercizio la percentuale dei casi definiti è del 98,8%, mentre sono 31 i casi non ancora conclusi, pari all'1,2%, a fronte del 3,7% nel 2022. I fascicoli lavorati nell’anno ammontano a 97, di cui 24 non conclusi nel 2022 e 73 aperti durante il 2023. Fra i 97 fascicoli del 2023 ve ne è uno collettivo per un numero di 51 casi. Mediamente ogni fascicolo ha generato 8,5 casi, arrivando quindi a produrre 823 casi per l’anno 2023. Si evidenzia la percentuale di risoluzione che è aumentata fino al 98,8%.

"Dai casi trattati - precisa la Garante - si denota come la Regione sia l’ente con il maggior numero di casi (211 pari a 25,3%), seguito dai Comuni con 179 casi (21,5%); chiudono l’Azienda Usl della Valle d’Aosta con 44 casi (5,3%) e le Unités des communes valdôtaines, passate dai quattro casi del 2022 a 19 casi (2,3%), con un incremento percentuale significativo (+375%)".

Quanto alla distribuzione dei casi per area tematica, emerge che oltre la metà dei casi (55,7%) rientrano nell’area dell’ordinamento con 456 casi, seguiti poi da quella relativa all’organizzazione con 67 casi, trasporti e viabilità con 59 casi, fino a chiudersi con un solo caso per l’area agricoltura e risorse naturali.

Effettuando dei raffronti con l’anno precedente, è possibile notare come il maggior incremento in percentuale si sia verificato nell’area tematica dell’istruzione, cultura e formazione (+240%) seguita poi da trasporti e viabilità (55,3%) e ordinamento (+32,6%) mentre il maggior decremento di casi si sono rilevati nell’area della sanità (-81,5%), seguita poi da agricoltura e risorse naturali (-75%) e da ambiente (-71,4%).

Garante dei detenuti

Nel 2023, l’Ufficio ha trattato 164 casi di cui 31 non conclusi nel 2022, mentre solo 3 sono i casi non definiti nel 2023. Il 98,2% dei casi trattati (pari a 161 casi) è stato concluso nel 2023 rispetto al 74,6% (pari a 91 casi) del 2022.

Si tratta di casi strettamente connessi alla condizione di restrizione della libertà personale, quindi attinenti al rapporto con il carcere: 92 casi su 164 riguardano questioni sorte nella Casa circondariale (+27 casi, pari a +41,5% rispetto al 2022). I casi inerenti le Amministrazioni fuori competenza sono passati da 30 del 2022 ai 44 del 2023 (+46,7%), verso alcuni di questi la Garante è tuttavia intervenuta a titolo di collaborazione interistituzionale o ha suggerito al ristretto di rapportarsi al proprio legale di fiducia. Le questioni concernenti l’Azienda Usl Valle d’Aosta sono rimaste stabili, assestandosi a 19 casi.

Le principali aree tematiche sono: l’organizzazione (65 casi, +85,7%); l’ordinamento (38 casi, +18,8%); il diritto alla salute (20 casi, - 4,8%); i diritti fondamentali (rimasti a 14 casi).

Al 31 dicembre 2023, la popolazione carceraria era di 132 unità (+29%), di cui 72 (+24%) ristretti stranieri e 60 (+36%) italiani, fra i quali erano 16 (-64%) i nati e 43 (-26%) i residenti in Valle d’Aosta. I detenuti tossicodipendenti, alcoldipendenti o con altre forme di dipendenza erano 43 (+153%).

"Nella realtà valdostana anche per il 2023 - dichiara la Garante - non si può parlare di sovraffollamento, mentre argomento preoccupante e di assoluta priorità è la carenza di personale amministrativo, con particolare riferimento ai funzionari giuridico pedagogici e le condizioni di lavoro degli agenti penitenziari, insufficienti rispetto al fabbisogno della Casa circondariale di Brissogne. La novità di segno positivo, davvero rilevante e attesa da anni, è stata l’arrivo di una nuova Direttrice, titolare della direzione dell’Istituto".

La popolazione carceraria, da sempre composta da una presenza significativa di stranieri e da detenuti con pene brevi, nel 2023 non ha mai sforato la capienza regolamentare (181 unità). Tuttavia, l'elevato turnover di detenuti ha inciso negativamente sulla conclusione positiva dei percorsi formativi e di inclusione lavorativa posti in essere a Brissogne.

La Garante fa poi presente che "grazie all’importante ruolo svolto, sia dagli agenti di polizia penitenziaria che dal personale medico, negli ultimi anni non si sono verificati suicidi, anche se non sono mancati atti di autolesionismo. Infatti, dai colloqui con i detenuti è emersa la necessità di più ascolto e di una maggiore presenza di psicologi che possano contenere evidenti stati di disagio interiore".

Garante dei minori

Le convenzioni internazionali, la normativa statale e regionale affidano a questo organo di garanzia, compiti di vigilanza a fronte di ipotesi di violazione di diritti di minori: ciò significa valutare con attenzione ogni segnalazione che attenga al contrasto, prevenzione e trattamento dell’abuso, dello sfruttamento o della violenza sui minori o di ipotetico rischio o di danno derivanti ai minori a causa di situazioni ambientali carenti o inadeguate o ancora di dispersione scolastica o di lavoro minorile. Inoltre, la Garante valdostana si occupa della tutela dei minori stranieri non accompagnati presenti sul territorio della Valle d'Aosta e della formazione dei loro tutori, in collaborazione con la collega della Regione Piemonte.

La Garante sottolinea che l'ulteriore diminuzione dei minori residenti in Valle d’Aosta: infatti, all'1 gennaio 2023 erano 18.568 (-293 unità rispetto al 2022) di cui 8.959 femmine (-157 unità) e 9.609 maschi (-136 unità).

Nell'anno in esame, sono stati trattati 19 fascicoli che hanno generato mediamente 4,5 casi per un totale di 85 casi di cui otto casi non conclusi nel 2022. Dei 77 nuovi casi, nove  (10,6% - nel 2022 era pari a 6,5%) non hanno potuto essere conclusi entro l’anno, data la loro complessità che ha richiesto vari confronti con le amministrazioni coinvolte. Il raffronto con l’anno precedente fa emergere come, in valore assoluto, l’anno 2022 abbia avuto un maggior numero di casi trattati (123), ma, scorporando per entrambi gli anni i casi collettivi, la situazione vede praticamente un allineamento per il numero di casi trattati nei due anni.

A differenza del 2022, si è registrata una prevalenza dei casi relativi ai Comuni con 31 casi (+18 casi pari a +138%), seguiti da: Regione con 24 casi (-38 casi pari a -61%); Amministrazioni fuori dalla competenza con 16 casi (-7 casi, -30%); Azienda Usl Valle d’Aosta con 10 casi (+4 pari a +67%). Nessun caso inerente le Amministrazioni periferiche dello Stato e le questioni tra privati.

Le aree tematiche che più frequentemente hanno determinato l’oggetto dell’istanza riguardano il settore dell’ordinamento che assorbe oltre la metà di tutte le casistiche (49 casi), seguito da: istruzione, cultura e formazione professionale (12 casi); sanità (11 casi); politiche sociali (7 casi); organizzazione (4 casi); trasporti e edilizia (entrambi 1 caso).

Garante delle persone con disabilità

La Garante esercita tali funzioni dall'entrata in vigore, il 31 agosto 2022, della legge regionale 20/2022: nel 2023, primo anno solare completo di attività, ha trattato 66 casi, generati da 12 fascicoli inerenti tematiche riguardanti persone con disabilità, di cui 4 non conclusi nel 2022 e 8 aperti nel 2023. Mediamente ogni fascicolo ha generato 5,5 casi. Sono stati conclusi 64 casi pari al 97% mentre nel 2022 furono 60 i casi chiusi pari al 93,8%.

Nel 2023, sono stati 33 i casi aventi come destinatario la Regione, con un decremento di 7 casi (da 40 a 33 pari a -17%) rispetto all’anno precedente. Sono, altresì, considerevolmente aumentati i casi inerenti i Comuni (da 4 a 17 casi, +325%), le Amministrazioni fuori competenza (da 2 a 6 casi, +200%) e le questioni tra privati (da 3 a 4 casi, +33%), mentre le questioni concernenti l’Azienda Usl sono calate da 13 a 3 casi (-77%).

Le aree tematiche che hanno determinato con più frequenza l’oggetto dell’istanza riguardano i seguenti settori: l'ordinamento con quasi il 40% di tutte le casistiche con 25 casi, per rapporti istituzionali, giurisdizione e residenza; le politiche sociali (17 casi), per disabilità e assistenza sociale; l'organizzazione (10 casi), tutti relativi all’impiego pubblico; l'istruzione, cultura e formazione professionale (5 casi), per personale docente e non docente; l'edilizia residenziale pubblica e sanità (entrambe 2 casi) rispettivamente per alloggi popolari e per servizi sanitari; l'accesso ai documenti amministrativi e trasporti e viabilità (entrambi un caso), per modalità di esercizio del diritto d'accesso e servizi di trasporto pubblico per disabili.

"In questa funzione - sottolinea Squillaci - è necessario focalizzare ogni intervento sul pieno rispetto della dignità umana e dei diritti di libertà e autonomia della persona con disabilità e dei propri caregiver familiari, con una particolare attenzione al tema della piena inclusione, considerato che alcune persone sono particolarmente a rischio di esclusione, nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società e vivono perciò in una condizione spesso di isolamento e solitudine. Essenziale è il ruolo dei servizi sociali, delle istituzioni scolastiche e degli enti locali, in considerazione della prossimità di tali soggetti al cittadino".

Le relazioni annuali sono consultabili sul sito internet del Consiglio regionale, all’indirizzo: https://www.consiglio.vda.it/difensore-civico/relazioni-annuali.

 

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