Non avrà spazio in Commissione al Senato l’emendamento presentato dal senatore leghista Claudio Borghi per abolire l’obbligo per 12 vaccinazioni e tornare alla disciplina precedente alla legge Lorenzin. E' quanto si è appreso al termine di una riunione di maggioranza in Senato; il tema dei vaccini sarà valutato “inammissibile per estraneità” al decreto sulle liste d’attesa in discussione nella commissione presieduta dal meloniano Francesco Zaffini. La proposta leghista puntava al ritorno alla norma sui vaccini precedente alla legge Lorenzin e prevedeva di abolire l’obbligatorietà per le vaccinazioni pediatriche contro morbillo, rosolia, varicella e parotite.
Alessandra Ghisla, nota ed esperta consulente di diritto amministrativo, coordinatrice del Comitato Libera Coscienza e collaboratrice de Laprimalinea.it ha le idee molto chiare in materia: "Non voglio mettere in dubbio la buonafede del senatore Borghi, ma trovo curioso che il tema dell'obbligo vaccinale torni alla ribalta proprio mentre 50 ricorsi contro altrettante multe comminate a genitori per aver violato l'obbligo vaccinale in Trentino sono 'fermi' da oltre un anno e mezzo nei tribunali perché i giudici non sanno come agire: accoglierli o rigettarli, violando in questo caso un principio costituzionale di diritto sanitario. E' nei palazzi dove si esercita l'azione penale e civile, che si conduce la battaglia, molto più che in quelli della politica...".
"Non è la prima volta - prosegue Ghisla - che la politica 'va a rimorchio' di chi si batte per affermare i principi inviolabili della Legge 219 del 2017 che tutela il diritto alla vita, alla salute, alla dignità e all'autodeterminazione della persona e stabilisce che nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata. E quella dei genitori contrari all'obbligo vaccinale, in base alla legge 219, è una scelta impunibile, assolutamente impunibile".
Una posizione che il Comitato, sottolinea Alessandra Ghisla, "ha portato e sta portando nelle aule di tribunale con duri attacchi contro chiunque intenda violare questo sacrosanto principio di libertà vaccinale. Non siamo genitori contrari ideologicamente e a priori ai farmaci, siamo genitori informati, accorti, che seguono e sono in grado di capire le indicazioni dei medici ma si pongono anche domande per salvaguardare la salute del bene più prezioso che hanno, i propri figli. Abbiamo un un rapporto di grande cautela verso i vaccini, che sono e devono rimanere una scelta personale. Non possono essere in alcun modo imposti e l'enorme difficoltà che stanno riscontrando i giudici nell'affrontare i nostri ricorsi dimostra che la validità della legge 219/17 non può essere schiacciata dalla ingiusta legge Lorenzin, che vi si contrappone in maniera illegittima. Non è una questione soltanto etica e men che meno politica: è una questione di salute dei nostri figli, cioè la cosa più importante per qualunque genitore!".
Il 16 e 19 luglio due ricorsi presentati da genitori sostenuti dal Comitato Libera Coscienza andranno a sentenza in due tribunali toscani: "E' un momento storico nella 'lotta di resistenza' all'obbligo vaccinale - sottolinea Ghisla - perché queste sentenze potranno fare giurisprudenza ed è anche per questo che non mi sorprende che si sia riacceso il dibattito con l'emendamento Borghi, la cui bocciatura in Senato davo quasi per scontata. Lo ribadisco: questa è una battaglia che si combatte nelle aule di Giustizia, non in quelle della politica...".