Sessanta stalli di parcheggio eliminati dall'oggi al domani e senza ordinanza comunale in piazzale Monte Bianco, quartiere Cogne di Aosta. E' successo la mattina di lunedì 29 luglio quando l'impresa edile incaricata della riqualificazione dei fabbricati che affacciano sul piazzale ha cintato l'area di cantiere; solo pochi giorni erano affissi dalla polizia locale appositi avvisi di divieto di sosta e contestuale rimozione forzata delle auto in tutta la zona interessata, soprattutto nei pressi delle aree di sosta.
Ma i residenti che da anni utilizzavano gli stalli di piazzale Monte Bianco, almeno una cinquantina, segnalano la mancata comunicazione tramite ordinanza municipale. "Ovviamente, non sappiamo dove andare a parcheggiare, visto che altri stalli sono stati tolti in quartiere e in zone adiacenti per far posto alla ciclabile - lamentano - anche se una soluzione ci sarebbe, eccome".
Ed è vero. Chi aveva progettato l'estensione del quartiere Cogne aveva pensato al problema dei parcheggi: nella zona interessata dai lavori in piazzale Monte Bianco, tra le via Chamonin, Alessi e Lexert, ci sono circa 340 (non 250 come ritenuto in in un primo momento) garages e stalli di sosta sotterranei; si raggiungono da due rampe (foto sotto). "Potremmo servircene tutti e ce ne sarebbero d'avanzo, ma sono inaccessibili da oltre dieci anni e in Comune ci è stato detto che l'intervento di recupero dei parcheggi, se mai si farà, sarà l'ultimo in previsione".
Garages e parcheggi sotterranei sono stati resi inaccessibili per il pericolo -segnalato all'epoca da alcuni abitanti del quartiere che se ne servivano - di infiltrazioni d'acqua che rendevano gli ammalorati piazzali soprastanti potenzialmente a rischio di crollo (foto in basso). Occorre quindi un intervento in superficie che però da quando gli accessi sono stati chiusi non è mai stato preso in considerazione o meglio è sempre stato rinviato. "Ma ora che di posteggi ne stanno venendo a mancare un po' ovunque, recuperare gli spazi sotterranei è diventato urgente, improrogabile", sostengono i residenti. E probabilmente servirebbe a rendere l'intero quartiere più vivibile e sicuro.